Pedemontana, slitta l’apertura del primo tratto Breganze-A31

«Se non si verificheranno situazioni problematiche del tutto imponderabili Pedemontana Veneta sarà ultimata, come previsto, alla fine del 2020». Parole di Elisabetta Pellegrini, l’ingegnere che la Regione ha posto a capo della Struttura di progetto della superstrada.
Attenzione all’avverbio dubitativo: interpellata dal cronista circa l’inaugurazione del primo trattoa Breganze-A31, posticipata più volte da Palazzo Balbi, e annunciata infine per il 4 dicembre, la manager informa en passant che il taglio del nastro slitterà ulteriormente, causa «prolungati adempimenti amministrativi e non semplici questioni informatiche, legate alla connessione dei vari sistemi di pedaggiamento».
A quando il lieto evento? «Speriamo presto, forse a fine dicembre, oppure a gennaio...» . Le fretta, si sa, è cattiva consigliera.
La Finanza chiede documenti
Nell’attesa, Pellegrini volge uno sguardo alla maxi inchiesta sugli appalti truccati avviata da Gorizia: «Risultiamo parte lesa e la Guardia di Finanza ci ha chiesto l’intera documentazione dei subappalti di Pedemontana dal 2015 ad oggi, per un valore di mezzo miliardo. Forniremo volentieri ogni collaborazione. A riguardo, faccio notare che, tranne quella iniziale per individuare il concessionario, noi non abbiamo fatto nessuna gara per i lavori e ciò vale anche per Sis».
Poi l’aggiornamento: «Non ci sono state variazioni del quadro economico e l’investimento totale, pari a 2 miliardi 258 milioni, è già stato speso per il 55% circa, con un ritmo di produzione lavori pari a 30 milioni di euro al mese».
L'83% di espropri saldati
Un milioncino al giorno, sì, abbastanza da indurre l’infuriata triade degli oppositori – Matilde Cortese, Massimo Follesa, Elvio Gatto di CoVePA – a sollecitare ai parlamentari del M5S un «emendamento ammazza Pedemontana».
Torniamo a Pellegrini: «Gli espropri? Ad oggi risultano pagati, e definiti con emissione del decreto di esproprio registrato e trascritto, per circa l’83% che diventerà circa il 95% entro la fine dell’anno. Pur essendo l’andamento dei lavori dipendente da molteplici fattori, si può presumere un cronoprogramma a finire con una spesa di lavori per circa 600 milioni nel 2019, con una produzione mensile in salita a 50 milioni. L’importo restante sarà speso nel 2020».
La criticità Spresiano
Che altro? La variante di Vallugana (galleria Malo-Castelgomberto) prova a ripartire dopo il dissequestro, quella di Breganze attende il parere ministeriale. Le maggiori criticità? «Riguardano l’attacco di Pedemontana all’A27, a Spresiano, realizzabile solo dopo lo spostamento, previa demolizione, delle aree di servizio Piave Est e Piave Ovest. Si tratta obiettivamente di un’operazione complessa, totalmente a nostro carico». –
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