Presa la banda dell’abbraccio sequestrate 1600 auto, 9 arresti

Messi a segno oltre cento colpi nel Nord Italia e in cinque Paesi europei I furti a volte si sono trasformati in rapina. Sono indagate 42 persone



Milleseicento auto sequestrate per un valore di 13 milioni, nove arresti, un latitante, quarantadue indagati, centodue colpi messi a segno, di cui sessanta in provincia di Venezia. I carabinieri hanno sgominato il clan del furto con l’abbraccio. Furti che a volte si trasformavano in rapina e con vittime predilette le persone anziane, a cui solitamente veniva rubati Rolex o monili. Gli indagati appartengono a tre clan familiari romeni di etnia rom. Hanno colpito oltre che nel Nord Italia anche in Spagna, Germania, Inghilterra e Francia. I guadagni gli reinvestivano in ville stile holliwoodiano costruite nelle città di origine Fetesti e Tandarei.

Le auto di lusso sequestrate sono intestate a sette prestanomi, sei romeni e un italiano. Solo quest’ultimo ne aveva intestate 365. I sequestri hanno interessato numerose province del nord Italia nonché nove stati europei: Germania, Spagna, Francia, Ungheria, Bulgaria, Romania, Svizzera, Belgio, Austria e Olanda.

L’indagine è iniziata nell’aprile di due anni fa a Stra e grazie ai carabinieri del maresciallo Emanuele De Marco. Sono loro a individuare la prima donna e gli uomini che l’accompagnavano a fare i furti. Quindi le indagini passano al Nucleo Investigativo di Mestre che inizia a incrociare i vari dati che arrivano anche da altre stazioni carabinieri. Poi attraverso Europol i carabinieri scoprono che furti analoghi avvengono anche in altri Paesi europei. Lo scambio di informazioni ha permesso ai militari del maggiore Emanuele Leuzzi di definire le bande e come colpivano.

Nei confronti di 10 appartenenti al gruppo individuato do 43 ladri, di età che varia tra i 17 e i 25 anni, i gip del Tribunale di Venezia, di quello di Verona e dei Minori, hanno emesso altrettante misure cautelari; 8 in carcere, 1 ai domiciliari e un divieto di dimora. A vario titolo devono rispondere di “concorso in rapina aggravata, furto con strappo e furto aggravato”. Alcuni degli arrestati, tutti senza fissa dimora sono stati fermati in Spagna e Inghilterra. Uno è latitante.

I banditi inizialmente trovavano alloggio in strutture turistiche vicino ai caselli autostradali, questo perché si spostavano velocemente sul territorio e le autostrade erano perfette per questo. Ma venivano spesso intercettati dai carabinieri e quindi hanno deciso di cambiare strategia. Gabbi quindi scelto B&B in zone rurali. Questo rendeva la loro individuazione più difficile.

Le vittime individuate erano solitamente persone anziane con addosso monili o orologi di pregio. Con le auto intestate ai prestanome avvicinavano la vittima, quindi le donne scendevano per chiedere delle informazioni. Quindi, nel ringraziare, si avvicinavano ulteriormente alla vittima, bloccandole la mano e abbracciandola. Così riuscivano a sfilare il gioiello o l’orologio; talvolta le vittime, accorgendosi della manovra reagivano. A quel punto le ladre usavano la violenza e il furto si trasformava in rapina. Per tutti gli indagati verrà inoltrata proposta al Prefetto di allontanamento dal territorio nazionale per motivi di ordine e sicurezza pubblica.

È stato stimato un giro di affari illecito di alcuni milioni di euro solo per i furti commessi nell’anno di indagine. Denaro spesso reinvestito in Romania nella costruzione di lussuose ville e l’acquisto di potenti autovetture di pregio, che gli stessi esibivano con vanto anche sui social. —



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