Zaia in tribunale come testimone: «Quel post falso diventò virale»
Il presidente del Veneto Luca Zaia ha testimoniato come parte offesa nel processo contro il musicista Marco Forieri, accusato di diffamazione per un post diventato virale nel 2020 con oltre un milione di condivisioni e 400 mila like

“Questo post è uscito a 8 giorni dopo la scoperta covid. Era il 28 febbraio 2020: avevo problemi molto più importanti da affrontare e non me ne sono accorto subito. Poi ho saputo dal mormorio crescente: era diventato virale, ha avuto un milione di condivisioni, 400 mila like al post dopo essere stato rilanciato da Natalino Balasso. Ho ricevuto migliaia di insulti per una storia vergognosamente inventata e per la risonanza che ha avuto non avevo altra alternativa che denunciare. Non conosco Marco Forieri e non ho mai neppure ricevuto da lui dellescuse, nulla”.
Così il presidente Luca Zaia ha testimoniato, come parte offesa, al processo contro il musicista Marco Forieri, già sassofonista Pitura Freska, accusato di diffamazione.
Il post
In quel post si raccontava che l'attuale presidente della Regione, quando tra la fine anni Ottanta e primi anni Novanta lavorava come "pr" per varie discoteche, avrebbe proposto ai componenti dei Pitura Freska "compagnia" femminile per il dopo concerto all’Odissea di Spresiano,
“Da non ho mai lavorato come pr per l’Odissea, ma per un altro locale gli stessi proprietari proprietari e nei loro locali, mi sono accertato che mai c’è stato un concerto dei Pitura Freska”, ha chiosato il Zaia, “quel post ha girato dappertutto, nessuno ha messo in dubbio che fosse falso: non ho potuto che denunciare per diffamazione “Ha avuto contezza che il post sia stato rilanciato? Chiede l’avvocato di parte civile Alberto Berardi.
Il comico Natalino Balasso
“Penso al milione di condivisioni e 400 mila mi piace che ha avuto il post rilanciato dal profilo di Natalino Balasso, che avevo pure denunciato“, ha risposto il presidente Zaia. Per quanto riguarda il comico veneto Natalino Balasso, la stessa pubblico ministero Daniela Moroni aveva chiesto l’archiviazione delle accuse, in quanto non autore del post, che si era limitato a rilanciare.
Ma un vero e proprio colpo di scena c’è stato con l’audizione di un teste presentato dagli avvocati difensori Rampinelli e Ranzato: davanti alla giudice si è seduto per testimoniare l’ Avvocato Francesco Balasso (pura omonimia), che ha testimoniato di aver visto il post sul profilo di Forieri
nell’ormai lontano 2015, subito dopo le elezioni del presidente Zaia: “Lavorava nel nostro studio legale, la compagna del signor Forieri e il subito consigliato di far cancellare quel post che trovavo assolutamente inappropriato. Mi sono accertato la sera stessa che il post fosse stato rimosso”, ha detto l’avvocato Balasso.
La difesa ha così retrodatato quelle parole in un periodo in cui ormai sarebbero ormai caduta in prescrizione.
E dunque, come è possibile che nel 2020 il post sia diventato virale nuovamente? A rilanciare quelle parole sarebbe stata un’altra persona, già candidata alle regionali del 2020, e che la Giudice ha deciso di sentire come peste rinviando il processo al 9 febbraio 2026.
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