Quote latte, multa annullata dopo 22 anni: nel frattempo l’allevatrice è morta

Zoppè di San Vendemiano, il Tar ha dato ragione a Milva Battistuzzi, deceduta nel 2022: dal Fisco aveva ricevuto una cartella da 198 mila euro

Diego Bortolotto
L’azienda agricola di Zoppè di San Vandemiano
L’azienda agricola di Zoppè di San Vandemiano

Dopo 22 anni, grazie alla determinazione della famiglia, ottiene giustizia sulle quote latte. Ma Milva Battistuzzi non può gioirne, perché è morta prima di vedere riconosciuta la sua ragione.

Titolare di un’azienda agricola e allevamento a Zoppè di San Vendemiano, è morta il 2 luglio 2022. Aveva 61 anni.

Poco più di un mese prima il Tar del Veneto aveva respinto un suo ricorso su una cartella esattoriale da 198 mila euro. La donna già da vent’anni battagliava nei tribunali.

Il primo ricorso

Milva era una donna semplice, originaria di Pianzano, mamma di tre figli, Valentino, Alessia e Ylenia. Una vita di operosità e impegno nella campagna di Zoppè, dove la produzione di formaggi è diventata un’eccellenza veneta.

Le famigerate “quote latte” erano diventate un incubo. Milva Battistuzzi presentò il suo primo ricorso nel 2003, contestando il provvedimento di Agea (Agenzia per le erogazioni in agricoltura) sui limiti della produzione nazionale di latte. Nel 2006 diverse aziende agricole e allevatori da tutta Italia presentarono ricorso al Tar del Lazio.

Da allora si sono succedute 59 pronunce, tra ordinanze, decreti e sentenze di giudici, tribunali amministrativi regionali, dal Veneto, Friuli Venezia Giulia, al Lazio e Consiglio di Stato.

Un “ginepraio giudiziario” in cui era finita anche l’azienda di San Vendemiano. Nel 2008 Agea intimò all’azienda di Battistuzzi, così come a decine altre, il pagamento del cosiddetto “prelievo latte”, determinato da presunti sforamenti dalla corrispondente quota latte fissata dall’Unione europea. Nel giugno 2010 il Tar del Veneto sospese il giudizio, in attesa che arrivasse la sentenza dal Tar del Lazio.

All’epoca ministro dell’agricoltura era Giancarlo Galan che, durante un consiglio dei ministri europei dell’agricoltura a Bruxelles dichiarò: «Sono dell’idea che sulle quote latte la questione sia chiusa». Erano 116 gli allevatori coinvolti, per un debito stimato in 38 milioni di euro.

La riscossione del Fisco

In quel decennio proseguirono le battaglie legali nei tribunali, che per la maggior parte hanno visto soccombere i produttori. Nel 2017 il Consiglio di Stato accolse solo parzialmente i ricorsi, per alcune quote latte dal 1995 al 2002. Nel 2019, il Governo formato da 5 Stelle e Lega firmò un Decreto legge in cui la riscossione coattiva dei debiti veniva affidata all’Agenzia delle Entrate.

Arrivarono 90 cartelle esattoriali e Milva Battistuzzi insieme ad altre aziende presentò un nuovo ricorso al Tar Veneto impugnandola. I giudici chiesero approfondimenti ad Agea e accolsero la sospensiva dei pagamenti.

Impugnata la cartella

Nel 2021 l’allevatrice sanvedemianese presentò un altro ricorso contro la cartella esattoriale dell’Agenzia delle Entrate. Nel maggio 2022 è arrivata una prima sentenza per Milva Battistuzzi: il Tar Veneto boccia la richiesta di annullare lo sforamento datato 2003.

Vittoria al Tar

Morta la donna, è stato il marito Giampietro Dal Pos un anno dopo a fare appello al Consiglio di Stato. I giudici di secondo grado gli hanno dato ragione.

«Risulta incontestabile – scrivono nella sentenza emessa a dicembre 2024 – che gli importi imputati da Agea a seguito della compensazione nazionale per il periodo 2002/2003 sono stati calcolati per eccesso in aperta violazione del diritto comunitario, sulla base di norme interne che debbono essere disapplicate, anche d’ufficio».

Il caso è quindi tornato al Tar del Veneto e nei giorni scorsi sono state rese note le motivazioni della sentenza che, dopo 22 anni, dà giustizia all’allevatrice, annullando la cartella da 198 mila euro, sulla base anche della pronuncia del Consiglio di Stato. Con sentenza del 26 maggio, i giudici di Venezia hanno disposto «l’annullamento dell’intimazione e della cartella di pagamento».

L’attività con il figlio

Milva Battistuzzi è scomparsa quasi 3 anni fa, ma solo ora ha ottenuto una pace giudiziaria. L’attività agricola a Zoppè prosegue con il figlio Valentino Dal Pos. Fa parte delle “Piccole produzioni locali Veneto”.

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