Ragazzino si mette in autoisolamento a Treviso dopo il viaggio in Cina

Lo racconta Nicola Atalmi, esponente della Cgil trevigiana: "Prima della richiesta di quarantena per i bambini da parte di Zaia al governo, hanno spontaneamente deciso di chiudersi in casa per 14 giorni"
TREVISO. Autoisolato insieme alla sua famiglia dopo un viaggio in Cina. E' la storia di un ragazzino trevigiano e della sua famiglia che, prima della richiesta di quarantena per i bambini da parte di Zaia al governo, hanno spontaneamente deciso di chiudersi in casa per 14 giorni. 
 
 
Lo racconta Nicola Atalmi, esponente della Cgil trevigiana. "Tra gli amici di mio figlio c’è una ragazzino di origini cinesi anche se il nome ormai è italianizzato, chiamiamolo Mario, un ragazzino assolutamente ben integrato che frequenta una scuola media.
 
In Cina Mario ci va molto poco ma proprio quest’anno con la famiglia si è recato al paese di origine dei genitori, in una zona peraltro non toccata dal virus, per il capodanno cinese.
 
 
Quando è scoppiato l’allarme coronavirus i suoi amici si sono preoccupati per lui e si infittivano gli scambi, alle ore ovviamente più strane, via whattsap per chiedergli notizie, per sapere come stava e quando sarebbe tornato.
Una rete spontanea e bellissima di amicizia vera collegata su scala globale grazie ai cellulari.
 
Mario è riuscito a tornare in Italia da una settimana quindi prima del blocco aereo, ma ovviamente comunque ha seguito i protocolli di precauzione dei medici e non è rientrato a scuola per attendere i 14 giorni di osservazione per verificare di non avere incubato il virus.
 
Rientrerà quindi a scuola solo dopo una ulteriore visita medica.
 
Lo sta facendo perché nella sua famiglia sono persone responsabili certamente, ma anche perché lo prevede una circolare ministeriale adottata per tempo da tutte le scuole".

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