Raid vandalico all’oasi di Spinea un centinaio di animali uccisi

SPINEA. Carneficina nel rifugio degli animali. Nella notte tra sabato e domenica uccisi con spietatezza inaudita oltre un centinaio tra porcellini d’india, anatroccoli, galline, coniglietti nani:...

SPINEA. Carneficina nel rifugio degli animali. Nella notte tra sabato e domenica uccisi con spietatezza inaudita oltre un centinaio tra porcellini d’india, anatroccoli, galline, coniglietti nani: tutti trovatelli, recuperati abbandonati o feriti dai volontari e ristabiliti nell’oasi, in un viottolo all’interno di via Unità. L’episodio, all’interno della sede dell’associazione “Sos Natura”, ha colpito tutti a Spinea per la crudeltà della mattanza: in pochi minuti ignoti si sono introdotti nei recinti dell’associazione colpendo senza pietà gli animali svegliati di soprassalto, sterminando praticamente l’intera popolazione di roditori, pennuti e conigli da compagnia presenti all’interno della struttura. Sabato sera il presidente Enrico Piva aveva chiuso i battenti della sede dopo le 23. Ieri, tornato nella casa degli animali, si è trovato al centro di un mattatoio. Quasi tutti gli animali, un centinaio, sono stati presi a bastonate sulla testa, schiacciati con i piedi o divenuti preda di un cane presumibilmente di grossa taglia. Qualcuno potrebbe essere morto molto dopo, per le ferite riportate, al termine di una terribile agonia. Alcune galline sono state trovate decapitate. Gli animali erano tutti ricoverati in recinti all’aperto, facilmente raggiungibili, per la filosofia stessa dell’associazione, che non prevede la reclusione in gabbie o recinti troppo piccoli, tranne che in particolari casi. Ignoti, per ora, gli autori del massacro, ma Piva ha i suoi sospetti: «Sabato avevo quasi un presagio», racconta, «non sono andato a letto tranquillo. Credo che qualche invidioso abbia fatto tutto questo. Gente che sapeva dove e come colpire, magari per poter avere le autorizzazioni per aprire una struttura simile». Una presenza scomoda. Si sono salvati qualche gallina in gabbia, alcune oche e pochi cuccioli che riposavano in una zona più nascosta. Nessuno, anche tra i vicini, sembra essersi accorto di nulla. Ieri a Piva e ai volontari non è rimasto che raccogliere le carcasse degli animali rimaste sul terreno, riposte in casse e portate via. Il rifugio appariva vuoto e silenzioso. Piva raccoglie gli animali selvatici feriti in giro per tutto il Veneto da almeno 15 anni. Nel suo rifugio, provvisorio, in via Unità, trovano ospitalità anche animali a rischio di abbattimento o abbandonati. Il presidente ha denunciato l’accaduto ai carabinieri, che hanno avviato le indagini per risalire ai responsabili della strage. Già partita una raccolta fondi per sostenere la onlus e aiutarla a riprendersi: l’Iban è IT 14 I 0899036330014010001687, il codice fiscale il 901741500273.

Filippo De Gaspari

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