Ramadan, sale di preghiera in fabbrica

Imprenditori tolleranti nei confronti degli operai: metalmeccanica, edilizia e servizi settori più interessati
Inizia il Ramadan: nelle aziende padovane vince il buonsenso. Venerdì 21 agosto comincia il mese sacro dell’Islam e con esso la pratica del digiuno. In provincia di Padova i musulmani che lavorano nelle imprese locali sono circa ottomila (quattromila solamente in città), provenienti dai vari Paesi del Maghreb e dall’Africa, dall’Asia e anche dall’Albania.


Sono occupati maggiormente nella metalmeccanica, l’edilizia e i servizi come logistica e facchinaggio. Per far sì che le esigenze di questi lavoratori possano coesistere con quelle produttive, alcune aziende hanno adottato accorgimenti sia a livello contrattuale che organizzativo. In qualche fabbrica più grande sono state create anche delle sale dove i fedeli possono raccogliersi in preghiera.


RAMADAN.
Il mese di Ramadan, che quest’anno dura fino a sabato 19 settembre, è sacro ai musulmani perché è quello in cui fu rivelato il Corano. Il calendario islamico è lunare (354 o 355 giorni) e il mese di Ramadan cambia di anno in anno. Durante di esso il digiuno è obbligatorio per tutti tranne che per minorenni, vecchi, malati di mente, malati cronici, donne incinte, che allattano o nei giorni del ciclo mestruale. Il digiuno dura dall’alba al tramonto e in genere va fatto precedere da un pasto leggero. Oltre che da cibo e bevande ci si deve astenere dal fumo, dal sesso e da ogni cattivo pensiero o azione. Una purificazione che inizia e termina sempre con la preghiera.


AZIENDE.
«Nell’industria è il lavoratore che più spesso deve sottostare a turni e regole dettati dal meccanismo produttivo. Ma coi musulmani si è creato negli anni un clima di reciproco rispetto. In ogni caso si cerca sempre di far prevalere il buonsenso». Mario Cortella segue da più di dieci anni le dinamiche dell’immigrazione per la Camera di Commercio. Nella sua azienda ha sette dipendenti musulmani. «Vengono da Marocco, Tunisia e Albania e non ho mai avuto nulla da ridire - sottolinea - faccio rispettare a tutti gli stessi turni, ma sono fatti in modo da non interferire con gli orari di preghiera».


LAVORATORI.
«Sarà un Ramadan particolare per chi lavora - osserva Adriano Pozzato, segretario della Cisl - Cade in un periodo in cui molte aziende sono chiuse per ferie. Altre sono ferme per la crisi. Molti stranieri sono nei paesi d’origine per le vacanze. In ogni caso fa molto caldo e chi lavora soffrirà più del solito». Metà dei lavoratori dell’edilizia sono stranieri e un buon 15% è di fede islamica. Durante il Ramadan saltano la pausa pranzo. Spesso si fanno anticipare di mezz’ora l’orario per unirsi alla preghiera serale. «Si cerca di valutare i carichi di lavoro - aggiunge Alessandra Stivali, responsabile immigrazione della Cgil - ma una decina tra le industrie più grandi hanno creato anche delle sale per la preghiera o inserito nei contratti delle specifiche riguardanti certe esigenze religiose». Esempi di questo tipo sono la Riello di Piombino Dese o le Fonderie Anselmi, dove oltre a uno spazio per la preghiera sono state inseriti in contrattazione giorni di festa per i musulmani.


RISPETTO.
Papa Souleymane Demba, imprenditore del tessile e presidente dell’Ascan (associazione senegalesi di Padova), che conta 250 iscritti al 90% musulmani, spiega che: «In tanti anni non ho mai ricevuto segnalazioni Ramadan». «E’ un’esigenza spirituale che viene compresa dalla maggior parte dei datori di lavoro e dai colleghi. In molti casi le aziende sono disponibili ad adattare turni e orari».<

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