Redentore, 100 mila fra divieti e controlli

Venezia: parcheggi esauriti già alle 19, grande afflusso con i treni speciali. L’esordio del “contapersone” al ponte votivo
Interpress/M.Tagliapietra Venezia 19.07.2015.- Festa del Redentore. I Fuochi in bacino San Marco.
Interpress/M.Tagliapietra Venezia 19.07.2015.- Festa del Redentore. I Fuochi in bacino San Marco.
VENEZIA. In centomila per i fuochi. Grande afflusso per la festa del Redentore 2017, qualche defezione tra le barche in bacino San Marco. Quaranta minuti di grande spettacolo hanno emozionato veneziani e turisti. Riflessi sull’acqua, emozioni. Una festa quest’anno scandita da una organizzazione ancora più puntuale, controlli e transenne sulle rive, numero chiuso e divieto di acquistare alcolici e trasportare bottiglie in vetro dalle 19. Parcheggi già pieni dal pomeriggio e un afflusso che è continuato fino a ridosso del «via» allo spettacolo, alle 23.30 in punto. In aumento gondole e taxi prenotate dagli hotel con a bordo gli ospiti, popolo delle barche veneziane che si ritaglia uno spazio per riprendersi la città invasa dal turismo.


I fuochi.
Quaranta minuti, dalle 23.30 a mezzanotte e dieci, di fuochi come ce ne sono pochi nel mondo. Cinque pontoni galleggianti e 420 metri di fronte di fuoco, migliaia di cannoncini guidati dal computer su 34 piattaforme per disegnare nel cielo disegni ed emozioni riflesse nell’acqua del Bacino San Marco. Lunghi applausi dalle rive e dalle barche. Spettacolo dedicato quest’anno ai quattro elementi, la Terra e poi Aria, Acqua e Fuoco. In apertura omaggio ai successi sportivi della città, Reyer e Bebe Vio in testa. Spettacoli pirotecnici minori anche in terraferma, ad Aseggiano, Malcontenta, Favaro e a Pellestrina.


Il contapersone.
Per la prima volta sperimentata una particolare tecnica di «contapersone» al ponte votivo, inaugurato ieri sera alle 19, che collega la riva di Santo Spirito con la Giudecca. Progetto ideato dall’Università di Bologna e dal Corila insieme alla società A4smart. Ricercatori del Ciset messi a contare le persone, dati incrociati con le antenne che rilevano la presenza di wi.fi e telefonini. Antenne anche alla Compagnia della Vela, in palazzo Ducale, al Danieli. Numeri forniti anche dalle telecamere al ponte di Calatrava, San Marco e Zattere. Primo eperimento del progetto di «gestione dei flussi» inviato all’Unesco.


I controlli.
Ha funzionato il nuovo sistema di contingentare i turisti sulle rive più affollate, separando i vari settori con le transenne. Grande lavoro di vigili urbani e forze dell’ordine, con 80 volontari della Protezione civile.


Le barche.
Qualche numero in meno rispetto allo scorso anno. C’erano le barche dei veneziani, le famiglie che passano la serata aspettando i fuochi con i cibi della tradizione: anatra arrosto, sarde
in saor
,
bigoli in salsa
,
bovoleti
,
anguri
. Settori divisi, con le barche a remi e piccole barche a motore davanti, dietro gli yacht, i pescherecci, i Gran Turismo provenienti da Jesolo e Chioggia.


Giudecca.
Tavoli e tovaglie in fondamenta per i residenti, che si sono «ripresi» la tradizione. Il comandante della Polizia locale Marco Agostini ha smentito che siano stati concessi plateatici in più ai locali rispetto all’edizione 2016.


La cerimonia religiosa.
Stasera alle 19 la celebrazione eucaristica al tempio palladiano del Redentore officiata dal patriarca Francesco Moraglia alla presenza delle autorità cittadine. E il messaggio ai veneziani perché si salvino dalla peste dei nostri anni. Il degrado e l’invasione turistica incontrollata che trasforma la città.


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