Regione, tutte le mance per l’identità veneta

Contributi a pioggia: 110 mila euro per finanziare gli spettacoli del mistero Fermo da tre anni in commissione il progetto della legge che le vuole tagliare
S. Elena, 21 Feb 14.Suicidio alla stazione ferroviarria di S. Elena. Nella foto: il Freccia d'Argento, fermo sui binari 1- 2 km dopo la stazione ferroviaria di S. Elena in direzione Bologna.ph. Zangirolami
S. Elena, 21 Feb 14.Suicidio alla stazione ferroviarria di S. Elena. Nella foto: il Freccia d'Argento, fermo sui binari 1- 2 km dopo la stazione ferroviaria di S. Elena in direzione Bologna.ph. Zangirolami

VENEZIA. Per il momento l’unico dato noto è il finanziamento di 110 mila euro che la giunta regionale, su proposta dell’assessore Daniele Stival, ha deliberato il 5 agosto nell’ambito delle “Iniziative dirette in materia di promozione e valorizzazione dell’identità veneta”. Il contributo finanzierà la sesta edizione (in programma dal 24 ottobre all’8 dicembre) di “Spettacoli di mistero-Festival dei Luoghi misteriosi del Veneto”, manifestazione promossa con il comitato regionale Pro loco Unpli Veneto. Ma il primo “provvedimento applicativo” 2014, in materia d’identità veneta, era stato votato già il primo luglio dalla giunta regionale. L’intervento è pari a 174.500 euro. Tra le manifestazioni finanziate il Festival della magia e del mistero di Abano Terme (4.500 euro); il “Capodanno Veneto” di Limena (2.500 euro), rievocazione dell’antico “Cao de ano” della Serenissima ; la diciannovesima rievocazione del Mercato della Centuriazione romana di Villadose (3.000 euro); la quinta edizione della Festa degli antichi popoli veneti (3.000) di Nove; l’ottava traslazione delle reliquie di San Teobaldo, patrono di Badia Polesine (3 mila euro). Ben 4.000 sono stati destinati alla dodicesima edizione del campionato veronese di S-cianco, che i non più giovani conosceranno come lippa (che consiste nel lanciare il più lontano possibile un bastoncino di 12 centimetri con un bastone di 40). “Solo” 2.500 euro sono invece andati a “Erbé 1509, l’imboscata”, che il 15-16 giugno ha permesso di rivivere la cattura di Francesco II, marito di Isabella d’Este, preso dai Veneziani sulla strada che conduce da Isola della Scala ad Erbé.

Ricco anche l’elenco di iniziative «che contribuiscono alla messa in luce delle importanti potenzialità espresse dal il Veneto nei vari settori delle attività umane», che il 5 agosto la giunta ha deciso di sostenere su proposta del vicepresidente Marino Zorzato. Complessivamente sono stati stanziati 883.723 euro. Nella lista, insieme ai 100.000 euro destinati alla settantesima “Mostra del Cinema di Venezia” e ai 50.000 euro stanziati per il festival “Lo spirito della musica di Venezia” del teatro La Fenice, troviamo anche 9.000 euro per la “Pedala Feltre”; 8.000 euro per la Sagra di Santo Stefano di Portosecco (che si organizza a Pellestrina); 7.000 euro per la festa di San Pietro di Castello. 2.000 euro per la dodicesima Granfondo del Durello (in Lessinia); 20.000 euro per il Carosello del 4° Reggimento Carabinieri a cavallo e la carica, svoltisi il 29 aprile a Villafranca. Diego Bottacin, presidente del gruppo Misto, ha provato tre anni fa a fermare questa pioggia di euro, presentando, come primo firmatario, il progetto di legge 205 “Abrogazione dell’articolo 22 della legge regionale 14 gennaio 2003”. «La richiesta», spiegava allora Bottacin, «è quella di abolire la “Legge mancia” che autorizza la giunta regionale a promuovere e favorire iniziative in tema d’identità veneta. Mille giorni dopo Bottacin non ha cambiato idea: «I contributi sono ricaduti a pioggia sul territorio e non hanno prodotto alcun aumento di consapevolezza sulla presunta identità veneta poiché, nella maggioranza dei casi, sono finiti per finanziare le sagre paesane». Ovviamente il progetto di legge 205 non si è schiodato dalla prima commissione in cui è stato incardinato nel 2011.

Claudio Baccarin

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