Rito blindato: lei dice «sì», lui «yes» Veltroni: ora siete marito e moglie

VENEZIA. In un Comune blindatissimo, Amal dice “Sì” in italiano, George un più spontaneo “Yes” e alle 13.35 - come da atto dello Stato civile del Comune di Venezia - sono dichiarati finalmente e...
Di Roberta De Rossi
George Clooney, flanked by his wife Amal Alamuddin, sit on a water-taxi after leaving the city hall in Venice, Italy, Monday, Sept. 29, 2014. George Clooney married human rights lawyer Amal Alamuddin Saturday, the actor's representative said, out of sight of pursuing paparazzi and adoring crowds. (AP Photo/Luigi Costantini)
George Clooney, flanked by his wife Amal Alamuddin, sit on a water-taxi after leaving the city hall in Venice, Italy, Monday, Sept. 29, 2014. George Clooney married human rights lawyer Amal Alamuddin Saturday, the actor's representative said, out of sight of pursuing paparazzi and adoring crowds. (AP Photo/Luigi Costantini)

VENEZIA. In un Comune blindatissimo, Amal dice “Sì” in italiano, George un più spontaneo “Yes” e alle 13.35 - come da atto dello Stato civile del Comune di Venezia - sono dichiarati finalmente e ufficialmente Mr. e Mrs. Clooney, dopo quattro giorni di festeggiamenti e inseguimenti di paparazzi in ogni dove. Dodici minuti dodici di “cerimonia” a Ca’ Farsetti - sede del Comune di Venezia - con l’amico-ex sindaco Walter Veltroni a leggere (in italiano) la formula legale di rito sulle responsabilità dei coniugi, l’amico-taxista Alessandro Greco e l’amico-body guard Giovanni Zeqireya a far da testimoni, tutti seduti attorno al tavolo rotondo piazzato dall’allora sindaco Orsoni in Sala degli Stucchi, con le tende della grande vetrata ben chiuse, che non si sa mai, visti tutti i fotografi appostati sulle finestre dall’altra parte del Canal Grande con teleobiettivi grandi così.

Organizzazione ossessionata dall’esclusiva venduta a Vogue America, al punto da diffidare il Comune dal diffondere le foto-ricordo immortalate dall’Ufficio stampa e con la direzione a battere i tacchi in nome della privacy davanti alle ingiunzioni dei wedding planner londinesi della Lanza e Baucina, anche se certo il Comune non ha firmato alcuna ben pagata esclusiva a vantaggio delle casse pubbliche.

Sposi in ritardo di 27 minuti, che salutano a destra e a sinistra, con Clooney che applaude in direzione dei comunali in protesta contro i tagli (forse prendendoli per fan), poi cerimonia velocissima: non un parente, nessuna traccia di amici hollywoodiani già ripartiti, non un fiore, non un addobbo, anche se gli uscieri avevano provveduto a mettere insieme un bel vaso di fiori bianchi, “avanzati” da un precedente matrimonio. A far gli onori di casa - e a non volersi perdere le nozze dell’anno - il commissario Vittorio Zappalorto, il subcommissario Vito Tatò, il direttore generale del Comune Marco Agostini, il segretario generale Rita Carcò. Dono del Comune agli sposi: un leone di San Marco in vetro.

Un applauso e «un lungo, appassionato bacio» a festeggiare il matrimonio, la fede già al dito perché quella se la sono scambiata sabato alla festa del matrimonio “finto” con scambio di voti. Poi le foto (anche quelle blindate dai cani-da-guardia del wedding) con le addette alla segreteria del commissario e al cerimoniale, le uniche non “chiuse” dentro i loro uffici da uno scatenatissimo servizio d’ordine messo in campo dai vigili urbani: portoni della Sala chiusi e presidiati, uffici “bonificati” alla scoperta di eventuali intrusi (leggi: giornalisti e/o fotografi), quattro vigili solo sul corridoio volante di collegamento tra Ca’ Loredan e Ca’ Farsetti, più comandante, vicecomandante e responsabile del Nucleo di polizia giudiziaria.

Riva davanti a Ca’ Farsetti e calli laterali chiuse da transenne, una decina di poliziotti in assetto anti-sommossa, alcuni carabinieri, investigatori della Digos. Una sessantina di agenti delle più diverse divise, più quelli in borghese, più una volante e due lance della Polizia municipale a tenere a bada una ventina di imbarcazioni con giornalisti, fotografi, cameramen al seguito. Al Comune, George ha staccato un assegno da 5136 euro (la stessa tariffa matrimonio-interprete che paga qualsiasi coppia “non comunitaria”) e 2300 euro di scorta vigili.

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