Scelta che manda in soffitta la «variantina» dell'area Pp1
Stop al conservatorio nel Pp1 e conseguente battuta d'arresto per la «variantina» d'aumento della cubatura per tutta l'area che attualmente ospita il deposito Sita e il park di via Valeri. L'idea del sindaco Zanonato di trasferire il Pollini nel nuovo Auditorium metterebbe in crisi l'accordo politico già raggiunto tra il primo cittadino e il presidente della Provincia Vittorio Casarin. Un accordo che è già in sospeso, a causa di problemi tecnici evidenziati dai due segretari generali che erano al lavoro per concretizzare «materialmente» l'atto.
Per ospitare il conservatorio nel Pp1, palazzo Moroni avrebbe realizzato quella che l'assessore all'urbanistica Mariani ha sempre chiamato una «variantina»: l'aumento di cubatura a tutta l'area per «creare» lo spazio necessario a contenere anche i locali della scuola della musica. Un atto «sostenuto» anche da Casarin, che avrebbe visto così aumentare la quota di residenziale in mano alla Provincia. Una quota che non ha mai fatto mistero di voler vendere così da incassare preziose risorse per le casse palazzo Santo Stefano. Un atto che, in fondo, non dispiaceva neppure alla società proprietaria dell'area, la «Progetto Pp1 spa», formata da sette «immobiliari» padovane, che hanno acquistato la zona vincendo l'asta bandita dalla giunta Destro.
Un accordo che però adesso sembra vacillare. Con il primo cittadino Zanonato intenzionato a prendere altre strade per risolvere il problema del conservatorio Pollini, ospitato oggi in strutture inadeguate. Se davvero Cecchetto riuscirà a trovare lo spazio necessario per realizzare la «Cittadella della musica», palazzo Moroni considererà chiuso il suo ruolo nell'affare Pp1.
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