Sci, le previsioni per la stagione 2019-20: più settimane bianche, meno weekend

Le tendenze per le vacanze invernali in montagna nello studio di Skipass Panorama Turismo: +1,8% di presenze, +0,6% di fatturati

BOLZANO. Sarà una stagione invernale non certo entusiasmante, con un leggero aumento di presenze (+1,8%) e una sostanziale stabilità dei fatturati (+0,6%). Tornano di moda le settimane bianche, calano invece i "mordi e fuggi" da weekend, ritenuti dalle famiglie medie italiane meno convenienti, a causa dell'incremento dei prezzi nelle strutture alberghiere. Sono in estrema sintesi alcune delle previsioni contenute nello studio di Skipass Panorama Turismo, Osservatorio Italiano del Turismo Montano. 

INVERNO 2020: ALERT!

Stare in allerta: mentre si avvicina l’avvio della stagione invernale 2019/2020 i “sensori” dell’Osservatorio Skipass Panorama Turismo indicano una situazione che potrebbe – a seconda di alcuni fattori esogeni ed endogeni – spostare gli andamenti in positivo o, al contrario, spingerli in campo negativo. Mai, negli ultimi cinque anni, si era registrata una stagione così complessa da decifrare, anche perché le condizioni che stanno emergendo in questa fase previsionale indicano un range di variazioni percentuali – sia in termini di fatturati che di presenze – assai ampio.

Certo, è vero che le prospettive segnano un leggero miglioramento rispetto alla precedente stagione invernale con, in alcuni ambiti territoriali, anche incrementi di oltre 6 punti percentuali, ma tale interpretazione si scontra con una situazione di generalizzata indecisione nell’acquisto del “prodotto montagna”, sia in Italia come pure all’estero. L’elemento che più preoccupa si riferisce al mercato interno, ed è legato ad un cambiamento sociale che l’Italia sta vivendo, che consiste nella dissolvenza della classe media borghese, la quale – da sempre – rappresenta il target primario della vacanza invernale in montagna.

Pertanto, venendosi a ridurre la percentuale di clientela nazionale con media capacità di spesa ed aumentando – di pari passo – da un lato la quota di clientela nazionale low budget (quindi attenta al rapporto prezzo/qualità) e, dall’altro, quella dei nostri connazionali big spender (che hanno quindi la possibilità di ampliare il proprio palmares di opzioni), il rischio che corrono molte località montane italiane è quello di doversi perder “nel mezzo” e di non riuscire ad adeguarsi, offrendo una proposta più cheap e con meno servizi. Questa scelta porterebbe inesorabilmente ad una drastica riduzione dei fatturati, unitamente ad una perdita di valore percepito per l’intera destinazione.

Il vero rischio che Skipass Panorama Turismo segnala è proprio questo: la discesa verso il basso di alcune destinazioni che non sono state in grado – e non lo sono ora – di organizzare la propria offerta specializzandosi e differenziandosi sul mercato. E la richiesta dei mercati è chiarissima: ski resort, località vive e dinamiche, ambientazioni piacevoli alla vista, sostenibilità e sintonizzazione con i residenti, comprensori multisport, opzioni di movimento slow, ristorazione autentica e genuina, ampi spazi aperti, luoghi di benessere e relax. Senza perdere il rapporto continuo con la quotidianità e con le proprie esigenze: quindi connessioni veloci ed ovunque, oltre alla presenza di servizi reali, ad un prezzo equo.

INDICATORI DI SINTESI

L’interesse per la montagna bianca e per gli sport invernali rimane altissimo, ed in parallelo è altrettanto elevata la ricerca di moderne attrezzature per la pratica delle discipline. I moderni sciatori sono pertanto disponibili a spendere qualcosa in più pur di avere prodotti di alta qualità e prestazione. Meglio, poi, se si possono prendere a noleggio.

Moderni sciatori che, indifferentemente dalla loro età, sono sempre più infedeli e nomadi: dalla rilevazione di Skipass Panorama Turismo emerge infatti come ben il 71,8% degli Italiani che hanno fatto una vacanza principale in montagna lo scorso anno è disponibile a cambiare destinazione, sempre per la propria vacanza bianca. Di questi, poi, una quota del 33,4% intende andare in una località non ancora frequentata, ma promossa on line con offerte interessanti.

I turisti nomadi, infatti, controllano quotidianamente on line eventuali offerte e si contraddistinguono per una serie di condizioni: sono disponibili a prenotare all’ultimo minuto, si muovono in auto e sono propensi a viaggiare di più rispetto all’anno scorso (ma solo se riescono a risparmiare sulla vacanza), cercano località full service, decidono il periodo di vacanza sulla base dell’opportunità del momento e, soprattutto, non si lasciano condizionare dall’essere o meno in una località “trendy”.

Un papa' con due bimbi si divertono in slittino in una foto di archivio.La splendida giornata di sole, seppure dalle temperature rigide (-4 nelle località di fondovalle), ha spinto un vero e proprio esercito di turisti a raggiungere in queste ore le montagne di Valtellina e Valchiavenna, per un primo anticipo del lungo ponte dell'Immacolata, oggi 4 dicembre 2010 TSCHAUNERANSA
Un papa' con due bimbi si divertono in slittino in una foto di archivio.La splendida giornata di sole, seppure dalle temperature rigide (-4 nelle località di fondovalle), ha spinto un vero e proprio esercito di turisti a raggiungere in queste ore le montagne di Valtellina e Valchiavenna, per un primo anticipo del lungo ponte dell'Immacolata, oggi 4 dicembre 2010 TSCHAUNERANSA

Tuttavia non è tanto l’avvento del “nomadismo turistico” a rappresentare l’elemento tendenziale più significativo della prossima stagione invernale, quanto – invece – la divaricazione sempre più rilevante tra clientela low budget Vs big spender:

• il cliente low budget cerca sconti e vantaggi economici pur di non rinunciare alla propria vacanza sulla neve. Attento ricercatore di offerte e promozioni sulla rete, si affida a siti specializzati e coglie ogni opportunità per praticare la propria disciplina preferita, anche in bassa stagione; o buone opportunità per le strutture ospitali che si posizionano in questa fascia di mercato;

• il cliente big spender, scarsamente attento al prezzo ma alla ricerca di qualità ed esclusività. Per lui la rete è più uno strumento di conoscenza e non di acquisto, perché necessita di servizi tailor made, non standardizzati. Scia ma non troppo, perché si dedica a “sé”: centro benessere, passeggiate, shopping, cene con amici;  

ottime opportunità per le strutture ospitali che si posizionano in questa fascia di mercato; in mezzo, coloro che non hanno ancora deciso se risparmiare qualcosa o se possono spendere qualcosa in più. Indecisi sui servizi che cercano, si guardano intorno e cercano di stare “nel mezzo”, ma non accettano né “mezzi servizi” né “mezzi prezzi”;  

nessuna opportunità futura per le strutture ospitali che si posizionano nella “medietà.

Si segnala, inoltre, il forte ritorno della settimana bianca: può sembrare un’utopia in un’epoca di soggiorni sempre più brevi, ma non lo è. Gli stessi operatori della filiera turistica della montagna italiana affermano, infatti, l’incremento delle richieste di soggiorni settimanali. Sono soprattutto le famiglie che, volendo trascorrere una vacanza in montagna con l’intenzione di far praticare uno sport sulla neve ai propri figli, prediligono la settimana, nella consapevolezza che il prezzo è in qualche maniera “all inclusive”.

Una vacanza senza sorprese, insomma, e senza pericolose spese aggiuntive. Ma anche la settimana bianca non è più la stessa: le offerte degli ultimi anni sono più fluide, senza obblighi di pranzi e cene ma con maggiore libertà (anche negli orari e nei servizi), con trasferimenti, skipass, noleggio attrezzature, una molteplicità di servizi free, etc.

D’altra parte, invece, vi è una stabilizzazione dei week end: trascorrere un paio di notti in una località montana, in occasione di un fine settimana, richiede un investimento – economico e non solo – non corrispondente al beneficio che si può ricavare da un soggiorno così breve. Oltre a ciò, vi sono difficoltà legate al traffico congestionato, alla maggiore concentrazione di turisti nella località, all’impossibilità di trovare posto nei ristoranti, alla folta presenza di sciatori sulle piste, etc.

Nel prossimo inverno chi prediligerà il breve week end – al massimo due notti: venerdì e sabato – dovrà essere disposto a spendere molto: l’incremento medio del prezzo per notte in camera matrimoniale, con servizio di colazione per il fine settimana, rispetto al prezzo della medesima camera acquistata per la settimana bianca, è pari al +62%1.

Nell’imminente stagione invernale si conferma inoltre come l’immagine positiva della montagna bianca – legata anche ai suoi valori naturalistici, ambientali, sostenibili – crei un interesse ancora crescente anche nei confronti dei clienti Slons2, che vedono nelle località di montagna un luogo di fuga e di benessere personale, dove poter godere di tempo dedicato a se stessi senza praticare, però, alcun tipo di disciplina sportiva. Al massimo, ci si concede una ciaspolata o una passeggiata tra i boschi, con gli scarponi chiodati.

Complessivamente, se il meteo risultasse favorevole – ben oltre la mancanza di neve (che si può produrre), gli elementi maggiormente negativi sono legati alle insistenti precipitazioni piovose ed all’alta temperatura – la stagione 2019/2020 segnerà dati di un appena percepibile miglioramento rispetto alla passata stagione, con un leggero incremento di presenze pari al +1,8% ed una sostanziale stabilità per quanto riguarda i fatturati (+0,6%). Una stagione che non si presenta certamente entusiasmante.

DESIDERIO E REALTA' 

Montagne innevate che esprimono candore e purezza; aria pura e natura da vivere; movimento lento o adrenalinico; tutti asset, questi, che rendono iconografica la montagna invernale, ben oltre il pensiero – e l’idealizzazione standardizzata – che spesso hanno gli stessi operatori della filiera turistica. Emerge infatti3 come la montagna bianca sia sempre più in grado di rispondere ai moderni requisiti che Italiani ed Europei – ma non solo – richiedono ad un soggiorno fuori casa: un’esperienza unica, che sappia trasmettere e lasciare qualcosa di positivo, sia esso un benessere fisico o psichico. La montagna bianca assolve infatti ad ambedue queste esigenze:

• porta beneficio fisico, perché nessuno, durante un soggiorno invernale in montagna, rinuncia anche solo ad una passeggiata sulla neve;

• genera benessere psichico, in quanto la bellezza dei paesaggi, unitamente al colore “bianco”, crea uno stato di benessere interiore. Tuttavia, la montagna bianca non genera solo benessere psico-fisico: è interessante verificare come questa tipologia di vacanza sia considerata dagli Italiani4 quella più “aggregante” e soprattutto “socializzante”.

In sostanza, i nostri connazionali considerano la vacanza invernale in montagna quella ideale per trovare simbiosi e calore con i propri affetti. Ma, dal punto di vista sociologico, è anche utile considerare come sia una vacanza capace di generare una narrazione, un’esperienza da raccontare: una passeggiata sulla neve, una sciata sotto il sole o una cena in un rifugio raggiunto in motoslitta si raccontano. Sempre.

Nonostante si evidenzino questi elementi positivi, la stagione invernale 2019/2020 si prospetta complessa e per nulla scontata, anche per la dicotomia esistente tra il “desiderio” di montagna bianca e l’acquisto “reale” di questa opzione di vacanza. Emerge infatti con estrema chiarezza come la vacanza in montagna stia entrando sempre di più, per i nostri connazionali, nel panel dei prodotti essenziali (quindi il “desiderio”), ma d’altra parte si riscontra con altrettanta forza la difficoltà di procedere poi all’acquisto di tale prodotto (quindi l’aspetto “reale”).

Pertanto, dopo una passata stagione invernale che ha chiuso – a livello nazionale – con presenze e fatturati complessivi in calo, per l’imminente stagione invernale vinceranno quelle destinazioni che sapranno esprimere tale simbologia: bianco candore, natura da vivere, divertimento sano, comprensori sciabili, movimento e paesaggio, unitamente ai nuovi valori, vale a dire la socializzazione, sostenibilità, connessione, autenticità e “respiro”.

LA SECONDA CASA? IN MONTAGNA! 

Quest’inverno sarà ricordato con piacere per il mercato delle compravendite immobiliari nelle località di montagna. E’, infatti, in crescita esponenziale la quota degli Italiani che stanno pensando ad acquistare la seconda casa in una località di montagna.

Dalla rilevazione effettuata da Skipass Panorama Turismo5 emerge infatti come il 7,2% degli Italiani stia pensando all’acquisto di una seconda casa in montagna, e nello specifico trattasi di:

• una quota più rilevante – pari al 4,3% - di nostri connazionali che, negli ultimi tre inverni, hanno sempre trascorso una vacanza in montagna, sia essa settimana bianca o vari week end sulla neve. Trattasi di famiglie appassionate della montagna bianca per l’opportunità che offre di praticare discipline sportive outdoor, anche con un’ampia scelta in merito;

• una quota minore, ma estremamente interessante e pari al restante 2,9%, di Italiani che hanno vissuto l’esperienza di una vacanza in montagna durante la scorsa estate. Trattasi in prevalenza di famiglie che hanno trovato luoghi di relax e calma, dove è stato possibile ritornare alle cose essenziali della vita, grazie ad un graduale distacco dalla sfera quotidiana e ad un’immersione nella natura.

In un caso o nell’altro, il profilo di questi nostri connazionali non cambia:

• prevalentemente coppie (età media 49 anni) con un figlio di età variabile tra i 5 e i 12 anni;

• almeno uno dei due genitori pratica una disciplina sportiva sulla neve, unitamente al figlio/a;

• residenti in una città medio/grande, distante non più di 3h.30’ dalla località prescelta;

• con un gruppo di amici/famiglie che ha già una propria seconda casa nella medesima località o nelle immediate vicinanze.

Gli Italiani ricercano un appartamento/casa che sia nettamente distinguibile rispetto alla propria abitazione, quindi alpine style: boiserie in stile tirolese, lampadari con le corna, quadri con rappresentazioni montane, tappeti di pelle di mucca, grandi letti accoglienti, salone col camino, vetrate sulle montagne, etc.

Si comprende quindi facilmente come la montagna stia diventando il punto di aggregazione sociale: in sostanza, si riproduce nella località di montagna ciò che si è perso in città, vale a dire tempo per gli affetti, per la socializzazione, per i propri bisogni relazionali. E gli Italiani, per avere tutto ciò e per poter poi invitare amici e familiari, sono disposti a spendere. Anche perché, in questa fase di diminuzione dei prezzi, acquistare un appartamento in montagna – eccezion fatta per le località top, dove si possono raggiungere anche i 13.000 Euro/mq. – può voler dire spendere non più di 1.200,00 Euro mq. per un appartamento immediatamente abitabile.

L'ORIENTAMENTO DEGLI ITALIANI: DUE DIREZIONI

Vi sono due direzioni che manifestano con estrema chiarezza quali siano le “attenzioni” che i nostri connazionali avranno nel corso del prossimo inverno, sia nella fase di predisposizione che in quella di avvicinamento al consumo:

• in quella pre-soggiorno, quindi nel momento stesso in cui penseranno alla vacanza in montagna;

• quando si prepareranno per consumarla. La prima si verifica, appunto, nella fase in cui si comincia a pensare alla destinazione: condizionati dai cambiamenti climatici da un lato e dalla ricerca di località più “pure” e sostenibili, si punta ad un soggiorno un po’ più in alto, scegliendo ski resort localizzati ad un’altitudine più alta.

In sostanza:

• i cambiamenti climatici portano a stagioni invernali sempre meno “imbiancate”. Sebbene ormai l’innevamento programmato è in grado di garantire la pratica sportiva, ciò che cercano gli Italiani non è solo la pista in funzione ma anche – e sempre di più – la località “bianca”, innevata;

• la montagna bianca rappresenta purezza e limpidezza, ma è anche immersione nella natura e, pertanto, si cercano luoghi dove non vi sia smog ma aria pura. E, sempre di più, si considera un valore le località che hanno fatto della sostenibilità il loro punto focale. La seconda si applica, invece, nel momento in cui i nostri connazionali si preparano a consumare il loro soggiorno in montagna. In questa fase emerge l’esigenza di avere a disposizione e di poter utilizzare – in maniera sempre più insistente – le nuove tecnologie: dalle attrezzature “self made” come possono essere le action cam da porre sul casco sino, invece, alla ricerca di specifici servizi hi-tech.

In questo caso si cercano piste “coperte” non solo di neve ma anche di wi-fi gratuito, ma soprattutto si ricercano località che offrano servizi adeguati alla “memorizzazione dell’esperienza”, che offrano quindi agli sciatori la possibilità di riprendere le proprie esibizioni: foto point, ski movie e droni sulle piste. Questi ultimi appositamente studiati per seguire lo sportivo sulla pista ed immortalarne la performance.

Non è più sufficiente, inoltre, trovare delle località e dei rifugi dove sia possibile collegarsi alla rete: tutto lo ski resort deve essere “coperto” da un potente wi-fi gratuito, perché ogni momento ed ogni punto può essere utile per scattare una foto, fare un selfie, immortalare un amico mentre scia, etc.

EUROPEI ED ITALIANI: IL TREND VINCENTE

Già da diversi anni si manifesta la richiesta, da parte degli Ospiti della montagna bianca – siano essi Italiani o stranieri – di rendere fruibile il concetto di benessere in montagna: ormai, infatti, la vacanza invernale in montagna interessa un’altissima quota di persone che vedono come imprescindibile il legame tra la pratica della disciplina sportiva e l’offerta wellness/benessere. Con, in più, il tema dell’enogastronomia tipica e di qualità.

Questa indicazione emerge con chiarezza dalle rilevazioni di Skipass Panorama Turismo6, nelle quali si nota come il valore dell’aggregato sci + benessere + enogastronomia tipica raggiunga livelli elevatissimi per tutti i residenti nei principali Paesi Europei generatori di flussi turistici invernali. L’elemento più rilevante da considerare è che la somma di questi tre valori – se aggregati – raggiunge indici ben oltre il loro totale. Il dato si riferisce a coloro che scelgono la montagna avendo quale prima motivazione la pratica di una disciplina sportiva sulla neve.

Dalla rilevazione emerge altresì quali siano gli elementi che condizionano l’attribuzione del singolo punteggio valoriale:

• per quanto riguarda la pratica della disciplina sportiva sulla neve l’ideale è avere a disposizione un ampio demanio sciabile, con piste che permettano l’arrivo diretto nel “cuore” della località senza dover prendere mezzi pubblici, piste di diverso livello di difficoltà, campi scuola con maestri per le diverse discipline ed a vari livelli di competenza, strutture alberghiere direttamente sulle piste, impianti di risalita moderni e veloci, innevamento garantito, una molteplicità di rifugi, etc.;

• per quanto riguarda l’opzione benessere e wellness l’ideale è avere a disposizione un’area piscina riscaldata esterna di ampie dimensioni, beauty farm “socializzante”. Un luogo, cioè, di incontro tra le persone, siano essi sciatori o turisti, un mix tra après-ski e centro benessere della città dove gli sciatori si possono fermare anche solo pochi minuti per un bagno rigenerante e riscaldante prima di riprendere a sciare. In sostanza, un centro benessere outdoor tra le piste, sul modello di Lake Tahoa, in Sierra Nevada;

• per quanto riguarda l’offerta enogastronomica ed i prodotti tipici l’ideale è avere a disposizione opzioni di ristorazione varia – dalle osterie ai ristoranti stellati – con dislocazione dei medesimi sia nella località come pure sulle piste, una ristorazione di base con forte connotazione identitaria, opportunità di serate gourmet in alta quota, locali di degustazione ed aperitivi con prodotti locali, possibilità di acquisto di prodotti locali, anche con visita alle produzioni, etc. 

Emerge pertanto chiaramente come il mix di tali opzioni permetta di innalzare l’indice di attrazione (pull index) delle località nel suo complesso, e tale valore è sempre molto alto. Infatti, prendendo in analisi i principali mercati di riferimento dell’offerta della montagna bianca italiana (anche aggregando aree/mercato), si può verificare come il valore aggiunto generato da tale mix sia estremamente rilevante:

• per il mercato nazionale il valore aggiunto è pari a +32,2 punti;

• per i residenti in Repubblica Ceca ed in Polonia tale valore è pari al +30,3%;

• per gli inglesi il valore aggiunto è del +22,7%; 

• per i residenti nei Paesi Scandinavi ed in Benelux questo valore è del +22,4%;

• per i tedeschi e gli austriaci il valore aggiunto è del +18,2%. Le località in grado di offrirsi sul mercato con questo mix di offerta saranno quelle che – nel prossimo decennio – otterranno i maggiori benefici economici, in quanto non solo aumenteranno le loro quote di clientela ma vedranno aumentare anche appeal e posizionamento internazionale, verso una clientela con una buona capacità di spesa.

QUOTIDIANETA' VS MONTAGNA

La montagna invernale si identifica con tutto ciò che non è né consuetudine né quotidianità, ed è questo il punto di forza dell’esperienza che l’ospite può vivere in una qualsiasi località di montagna, in inverno. Una montagna che, sebbene vi sia freddo, risulta essere calda, accogliente, luminosa, piacevole: certo, vi è altresì la favorevole condizione legata alla “vacanza” ed a tutto ciò che la medesima rappresenta (lontananza dagli impegni lavorativi in primis), ma il “bianco” della neve rappresenta un elemento rilassante ed estremamente emozionante. La montagna bianca invernale, in sostanza, si contrappone a tutto ciò che è quotidianità, siano essi luoghi, colori, aria, tempi ed ambientazioni.

Per tutti questi motivi, trascorrere qualche giorno di vacanza in montagna “crea benessere interiore, perché qui si può godere di momenti propri”7: ma oltre a ciò, la montagna bianca è anche il luogo ideale per la pratica di una disciplina sportiva, sia essa altamente adrenalinica o molto più slow. Infatti, nonostante la crescente richiesta di opzioni benessere e wellness, l’immagine che gli Italiani hanno della vacanza invernale in montagna non si rappresenta con la staticità, anzi: la montagna, in inverno (ma anche in estate) è sinonimo di dinamismo, movimento, esperienze anche “muscolari”.

E’ anche questo il motivo per cui, in occasione di un soggiorno in montagna, si ricercano sempre esperienze da raccontare e da postare. Come, ad esempio, una discesa lungo una pista o una ciaspolata notturna tra i boschi innevati. Ogni esperienza, quindi, deve essere una “figata”, quindi una cosa bella non solo da vivere ma anche da raccontare8. In maniera entusiasmante. Ed è questo un ulteriore fattore che garantisce una netta divaricazione tra ciò che rappresenta la quotidianità (essere sedentari) con l’esperienza che si vive in montagna, d’inverno (essere attivi e dinamici).

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