«Scimone? Totale libertà»

A settembre in via Trieste l’info-point sul progetto
Politicamente, è al fianco del collega Veltroni fin dall’inizio: «Sarà affidato a Massimo Cacciari il compito di presiedere i sostenitori di Walter qui nel Veneto, mentre con Gabriele Frigato ci dovremo occupare delle liste per le primarie del Partito Democratico. Con il deputato della Margherita di Rovigo, riproduciamo a livello veneto il ticket di riferimento Veltroni-Franceschini» annuncia Flavio Zanonato. Da sindaco, invece, resta concentrato sull’obbiettivo Auditorium: «Entro la scadenza del mandato amministrativo, contiamo di poter appaltare la realizzazione della casa della musica che la città si aspetta».


Dai verbali della giuria, che ha scelto fra i dieci progetti, affiorano qualche dubbio e più di una perplessità...
Ma no, davvero. E’ come nei concorsi di bellezza: non si fanno certo con una sola miss nel mucchio delle bruttine. Il concorso dell’Auditorium è stato impostato all’insegna della qualità. Lo dimostrano i progetti esposti fino alla fine di agosto in Salone.


E il maestro Claudio Scimone che ha bocciato senza appello l’idea di Auditorium interrato di Alberto Cecchetto?

Giustamente, dal suo punto di vista, il direttore dei Solisti Veneti ha espresso la sua valutazione. Giudizi utili, credo, a costruire la conclusione della giuria fino alla scelta del vincitore. Non sono uno scandalo nè fanno problema. Piuttosto, credo che in un paese normale non si possa ogni volta trovare il pretesto per azzerare tutto. Ogni cosa a suo tempo, nel giusto ambito, in assoluta libertà. Poi, però, si procede.


Nessun problema, dunque?
I commissari erano tutti uguali. Ogni considerazione, mi pare, sia servita a valutare i progetti. E comunque questi segnali di libertà nel giudizio rappresentano la dimostrazione lampante della totale indipendenza nell’arrivare alla proclamazione del vincitore.


L’Auditorium resta un’occasione di confronto per la città?

Abbiamo incontrato nei giorni scorsi alla mostra in Salone una nutrita delegazione composta da ingegneri, architetti, costruttori. Proprio per un confronto, a partire dai plastici esposti. Lo ripeteremo a fine mese con i musicisti. Sinceramente, mi piacerebbe che simili iniziative avessero il giusto risalto di informazione.


Sindaco, dopo la mostra in Salone che farete per l’Auditorium?
Subito, presto, appena possibile vogliamo aprire al piano terra di una delle palazzine di via Trieste un vero e proprio info point. Con un plastico più “realistico” del progetto di Cecchetto, magari anche scomponibile. In sostanza, il cantiere già aperto.


E per il cantiere vero e proprio?

Il primo passo sarà, dopo il progetto “artistico” selezionato dalla giuria, ancora affidato all’architetto Cecchetto: un progetto preliminare, utile fra l’altro alla discussione partecipata con la città. La Legge Merloni comporta, quindi, la stesura del progetto definitivo. E abbiamo scelto, fin dall’inizio, la procedura amministrativa che permetterà di evitare al massimo problemi nella fase realizzativa.


Sindaco, fin dove si propone di poter arrivare?

Nel 2009, il mio obbiettivo è appaltare l’Auditorium. Un impegno che mi sembra ragionevole poter rispettare.
Argomenti:auditorium

Riproduzione riservata © Il Mattino di Padova