Scontro in Comune a Rovigo a rischio l’alleanza Pdl- Lega

VENEZIA L’eroina del Polesine innamorata di Bossi, come si può essere innamorate avendo un marito beninteso, non vorremmo essere equivocati, ha il cuore politicamente spezzato. Emanuela Munerato, l’un...
Emanuele Munerato - LEGA NORD 15 04 08
Emanuele Munerato - LEGA NORD 15 04 08

VENEZIA

L’eroina del Polesine innamorata di Bossi, come si può essere innamorate avendo un marito beninteso, non vorremmo essere equivocati, ha il cuore politicamente spezzato. Emanuela Munerato, l’unica operaia eletta nel parlamento italiano, passata direttamente dai turni di notte della Confitil di Lendinara per 1500 euro al mese ad un seggio alla Camera pagato dieci volte di più, è uscita dalla luna di miele della politica. Il suo idolo si dimostra un tiranno. Umberto le sta rovinando la vita, altro che pene d’amore: ha dato licenza di uccidere al coordinatore provinciale, Antonello Contiero, che non ha esitato a buttare fuori dal partito Matteo Ferrari, marito di Emanuela, segretario politico di Lendinara, leghista da quando la Lega si chiamava ancora Liga e Contiero faceva l’autista della Sita sulla linea Rovigo-Mestre. Poi il nostro ha fatto carriera: dall’oggi al domani presidente di Intermizoo (5000 euro netti al mese), coordinatore del partito, candidato alla presidenza della Provincia trombato per un niente, consigliere e capogruppo nello stesso ente, consigliere presidente di commissione e capogruppo in municipio, presidente dell’Interporto di Rovigo. Tutto lui e tutto insieme. Un dittatore. Quando nel 2010 il direttivo provinciale l’ha messo in minoranza, il suo nume tutelare Gian Poalo Gobbo ha toccato il massimo: l’ha nominato commissario di se stesso. E Contiero ha fatto vedere come si risolvono i problemi tra la corrente di Bossi e quella di Maroni: con le purghe, come faceva Stalin. E si è messo a cacciare dalla Lega gli amici di Maroni-Tosi, che in Polesine vuol dire amici di Emanuela Munerato. Provocando ulteriori ribellioni. Le ultime in comune a Rovigo, dove oggi si vota la fiducia a Paolo Avezzù, Pdl, presidente del consiglio comunale, in un caos generale: il Pdl è terremotato da una faida a tre (Renzo Marangon, Isi Coppola e Luca Bellotti), la Lega è sotto le purghe di Stalin Contiero. Uno si aspetta che la Manuela abbia voglia di dirne quattro. Invece no: l’eroina del Polesine si tiene tutto dentro. Non fa commenti che non siano in linea con le dichiarazioni ufficiali a prova di censura, neache sulla vicenda del marito. Nella Lega il rancio è sempre ottimo e abbondante.

Renzo Mazzaro

Riproduzione riservata © Il Mattino di Padova