Scout muore a 18 anni durante la gita sui Colli

TORREGLIA. Uno scout di 18 anni di Stienta (Rovigo), è morto nel sonno, nel suo sacco a pelo, la notte del Venerdì Santo nel centro parrocchiale di Torreglia senza che nessuno dei suoi compagni se ne accorgesse. Mattia Monesi, che faceva parte di un gruppo di 22 ragazzi e due accompagnatori del Santa Maria Maddalena 1 dell’Agesci - un sodalizio scoutistico storico che lo scorso anno ha festeggiato i quarant’anni di attività - era privo di vita quando alle otto i suoi compagni sono andati a svegliarlo. A nulla sono valsi i tentativi di rianimarlo fatti dal personale del 118. La causa del decesso è quasi certamente un arresto cardiaco.
In mattinata da Stienta sono arrivati a Torreglia la mamma, Consilia che ha perso il marito malato di tumore quando Mattia aveva 6 anni, e il parroco dell’unità pastorale, monsignor Guido Lucchiari. La donna, distrutta dal dolore, si è dovuta recare all’obitorio della Casa di cura di Abano per l’incombenza del riconoscimento. La mamma che era a conoscenza del sogno di Mattia di guidare in futuro le ambulanze, dopo un’esperienza di volontariato estivo, ha deciso di donare le cornee del figlio.
I ventidue ragazzi polesani e i due capi-scout Andrea Danesi ed Enrico Galvani, erano arrivati venerdì mattina in treno da Rovigo per un’escursione pasquale sui Colli Euganei. Sono scesi alla stazione ferroviaria di Terme Euganee e zaino in spalla, di buon passo, sono partiti per raggiungere il centro di educazione ambientale del Parco Colli di Casa Marina, sulle pendici del Monte Venda. Dopo la visita alla struttura e una breve pausa per il pranzo, si sono messi in cammino verso Torreglia dove la parrocchia aveva dato la disponibilità ad ospitarli per la notte in uno stanzone dell’ex scuola materna “Margherita Beretta Schenck” oggi adibita a centro giovanile parrocchiale. Nel tratto in discesa da Casa Marina verso Torreglia, passando per il Roccolo ed il Mondonego, sembra che Mattia Monesi non si sentisse bene. «I ragazzi che erano con lui hanno riferito che lo hanno aiutato a portare lo zaino», riferisce il sindaco Filippo Legnaro. «Hanno pensato che si trattasse di stanchezza. Invece sotto quei sintomi purtroppo covava la tragedia». Sembra che anche dopo la cena nel centro parrocchiale il diciottenne avesse il respiro affannoso. La comitiva di scout, come abitudine, prima di coricarsi aveva anche intonato alcuni canti.
Il pm della procura di Padova Orietta Canova ha aperto un fascicolo d’indagine senza indagati e senza ipotesi di reato per far luce sulla morte di Mattia. Per ora non è stata ancora disposta l’autopsia sul corpo del giovane, ma le prive evidenze farebbero propendere per un malore. (g.b.)
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