Separati, single o conviventi: a Verona la passerella degli incoerenti

VERONA. C’è questa diffusa tendenza a difendere la famiglia tradizionale, ma spesso si preferisce farlo con figli, mogli e mariti altrui. Capiterà anche al Congresso delle Famiglie di Verona dove da oggi si riunisce il gotha della più ferma conservazione della famiglia tradizionale cattolica a livello mondiale. In questi casi avere schiere di figli e mogli pluriennali è di sicuro un requisito da esibire con orgoglio.
Sul sito del Congresso, infatti, gli organizzatori precisano nei dettagli stato civile e prole, oltre ai meriti professionali. Brian S. Brown, ad esempio, ha una moglie e nove figli. Massimo Gandolfini, una moglie e sette figli adottati. Jacopo Cogher, 34 anni, è sposato da quando ne aveva 24 ed è padre di 5 figli. Ma al di fuori della rosa degli organizzatori, il parterre che celebra la famiglia tradizionale a Verona è molto più variegato.
Si inizia oggi con un primo dibattito su “Il caso per Ottimismo: il futuro della Famiglia”. A parlarne sono stati invitati Claudio D’Amico, consulente di Palazzo Chigi per le attività strategiche internazionali, uno che ama andare a caccia di Ufo e che è stato fra i fautori dell’avvicinamento della Lega alla Russia.
Con lui ci sarà Gianluca Forcolin, vicegovernatore del Veneto che quasi quattro anni fa ha avuto un figlio senza avere un matrimonio. Allo stesso tavolo parteciperà anche Elena Donazzan, assessora della Regione veneto per le Politiche dell’Istruzione, che ha lasciato Forza Italia e si sta avvicinando alla Lega, e che di famiglia tradizionale può di sicuro parlare al futuro non avendone una attuale.
Il secondo ciclo del dibattito si occupa di famiglia naturale, è moderato da Alessandro Sallusti, direttore del Giornale con una lunga convivenza con Daniela Santanché alle spalle.
Si prosegue domani, la giornata con i nomi di maggiore peso politico. Il pomeriggio inizia con una conversazione tra il presidente del Congresso Mondiale delle Famiglie Brian Brown e Gloria Thurn und Taxis, principessa, molto vicina al mondo dei cattolici conservatori. Quando in un’intervista a Style dell’International Herald Tribune Horacio Silva le chiese conferma delle voci di un suo legame con la principessa Alessandra Borghese rispose: «Sì. Ma non penso sia molto importante. Penso che ognuno di noi abbia il diritto di decidere quello che vuole fare dietro alla porta della camera da letto, e nessuno di noi dovrebbe mai giudicarlo. E non penso che la Chiesa Cattolica lo faccia».
La conversazione durerà una quindicina di minuti. Due ore dopo, il tavolo più atteso. Modera Elisabetta Gardini, parlamentare europea di Forza Italia, divorziata, un figlio. Invitata al dibattito c’è una fetta importante della politica italiana che ha deciso di sostenere la rete di associazioni decisa a fare pressioni sul governo per imprimere una svolta conservatrice all’Italia.
C’è Giorgia Meloni, presidente di Fratelli d’Italia: un figlio, un compagno e nessun matrimonio. C’è Matteo Salvini, ministro dell’Interno: due figli da due donne diverse, la seconda nata fuori dal matrimonio. C’è il ministro dell’Istruzione Marco Bussetti, separato, un figlio. Durante la trasmissione Otto e Mezzo di martedì sera la giornalista Lilli Gruber ha chiesto a Meloni di spiegare la contraddizione tra la sua vita privata e la presenza al Congresso di Verona.
«Sono una persona che ha fatto un figlio fuori dal matrimonio, ma non pretendo di avere il favore che la Costituzione riconosce alle persone sposate. Non vado a questo congresso per dire che la donna deve stare a casa a stirare. Sbagliate voi a pensare che chiunque partecipi a questa iniziativa abbia un approccio confessionale», ha risposto. Anche il ministro Bussetti ha chiarito il significato della sua presenza: «Se condivido i temi del congresso di Verona? Queste sono mie idee personali. Da ministro per me la scuola è unica: i ragazzi sono i nostri ragazzi, e l’amore è amore». –
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