Soldi riciclati all'estero: tutti gli imprenditori veneti affiorati dall'inchiesta

VENEZIA. Filippo San Martino e Bruno De Boccard, considerati dalla Guardia di Finanza il tramite dello studio padovano Penso Venuti per il riciclaggio del tesoro dell'ex governatore Giancarlo Galan (tangenti Mose) ma anche del nero accumulato da molti imprenditori veneti, sono accusati di concorso in riciclaggio all'estero "mediante l'ìnterposizione delle società estere" con sedi nei Paesi Bassi, a Curacao, Panama e Bahamas.
Nel corso della perquisizione presso gli uffici di una società fiduciaria svizzera è stata sequestrata una lista con i nomi di numerose società italiane che avevano affidato la gestione dei capitali derivanti dal «nero» ai professionisti, che li avevano raccolti e fatti transitare su conti esteri intestati a società olandesi, svizzere, romene, panamensi, di Curacao e delle Bahamas, una delle quali aperta tramite lo studio Mossak Fonseca, nome noto perché emerso nell’ambito dei «Panama Papers».
Il capo d'imputazione a carico di San Martino e De Boccard contesta la violazione delle norme antiriciclaggio "nei confronti di decine di soggetti" tra cui sono stati identificati i seguenti imprenditori:
Flavio e Mattia Campagnaro (soggetti a scudo fiscale nel 2009)
Sergio Marangon (soggetto a scudo fiscale 2009)
Roberto e Luca Frasson (soggetti a scudo fiscale 2009)
Primo Luigi Faccia (soggetto a scudo fiscale 2009)
Filippo e Ignazio Baldan (soggetto a scudo fiscale 2009)
Giovanni Roncato
Mauro Mastrella (soggetto a scudo fiscale 2009)
Agostino Crisanti (soggetto a scudo fiscale 2009)
René Caovilla (soggetto a scudo fiscale 2009)
Odino Polo (soggetto a scudo fiscale 2009)
Mariarosa e Stefano Bernardi (soggetti a scudo fiscale 2009)
Giovanni Gottardo
VIDEO. Così abbiamo trovato il tesoretto di Galan
L’ordinanza cita anche “altri imprenditori identificati ma per i quali non è stato possibile quantificare l’illecito”:
Vittorino Pamio
Giuseppe Vecchiato
Lino e Luca Barillari
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