«Sono un po’ Peter Pan e siamo pronti a stupirvi con l’effetto “Wow!”»

Tommaso Miele
Leonardo Cecchi è Peter Pan nel musical diretto da Maurizio Colombi, in scena a Padova
Leonardo Cecchi è Peter Pan nel musical diretto da Maurizio Colombi, in scena a Padova

INTERVISTA

Tommaso Miele

Al Gran Teatro Geox di Padova torna in scena oggi (alle 16.30, ultimi biglietti disponibili in cassa) la storia del ragazzo che non voleva crescere. È “Peter Pan-Il Musical”, tratto dal romanzo di James Matthew Barrie con la regia di Maurizio Colombi e una colonna sonora d’eccellenza, firmata da Edoardo Bennato; nel cast di una produzione ad alta spettacolarità, sbocciata nel 2006 accumulando quasi mille repliche e oltre un milione di spettatori, figurano tra gli altri tan Uncino), Martha Rossi (Wendy), Renato Converso (Spugna) e Martini Attili (Giglio Tigrato). Ma sarà ovviamente lui, Peter Pan, a calamitare l’attenzione: Leonardo Cecchi, giovane attore e performer italoamericano e idolo di una generazione che lo ha amato nella serie tv “Alex & Co.”, trasmessa da Disney Channel e Rai Gulp tra il 2015 e il 2017.

Come è arrivato a interpretare questo ruolo?

«Grazie al lavoro precedente con Maurizio Colombi, che mi scelse per impersonare Aladin al Brancaccio a fine 2019. Gli sono davvero grato per avermi considerato, e la collaborazione è proseguita».

Si rivede in Peter Pan?

«Sì, siamo simili. Mi sento giocoso, leggero e solare, ma non mancano anche altre sfumature; di base credo di essere una persona positiva».

Che spettacolo vedremo?

«Per i più grandi, che conoscono già la storia, sarà tutto molto fedele e si creerà una sorta di effetto nostalgia. Per i più piccoli, un mondo da scoprire: non mancherà la camera da letto dei Darling, dove mi introdurrò, o la nave di Capitan Uncino con i pirati, la foresta e gli indiani. Sarà anche spettacolare: vari balletti, la polvere di fata e un Peter Pan volante. Insomma, intrattenimento per tutta la famiglia».

È diventato famoso interpretando Alex, un liceale alle prese con i propri sogni musicali. Quanto le ha dato quel ruolo?

«Essere Alex mi ha permesso di piazzarmi sulla mappa italiana, europea e sudamericana: è stata una serie baciata da un successo internazionale. L’esperienza mi ha insegnato a stare su un set, ma non mi sono fermato: negli ultimi anni ho capitalizzato quanto ricevuto, saltando subito sul set negli Stati Uniti e ricominciando da zero. Lì non mi conosceva nessuno: le tante ore di lavoro mi hanno insegnato molto, e Alex mi ha dato una grande opportunità».

Teatro o cinema?

«Cinema e televisione: mi incantano da sempre. Il teatro è certamente magico: si vive un’esperienza unica nell’istante, ma poi passa. A me piace l’idea di poter lavorare il giorno stesso a una scena e poi avere la possibilità di perfezionarla, di riviverla e limarla: quello che resta è la pura interpretazione».

Il futuro sarà americano?

«Mi sento assolutamente ancorato agli Stati Uniti. Sono nato a Minneapolis, pur crescendo in Italia: ricordo che viaggiavo con mia sorella, e tornavamo oltreoceano a trovare la famiglia di mia mamma. Crescendo ho iniziato a lavorare e mi sono italianizzato, anche se dal 2018 mi sono trasferito in America e vivo a Los Angeles. Mi sento a casa, ho tanti amici e amo fare surf; quindi, sì, vedo una carriera lì. Ho iniziato a lavorare girando il mio primo film da protagonista nel 2022, “A Christmas mystery”, e alla fine della tournée di “Peter Pan” tornerò subito in America per riassestarmi tra agenzie e casting, che ora faccio da remoto. In cantiere ci sono già due progetti, ma preferisco non parlarne per scaramanzia».

Tre motivi per non perderci lo spettacolo?

«Gli effetti da “Wow”, non è semplice vederli in un teatro. Giò e Martha, che cantano in un modo incredibile. Il terzo, potrei essere io, no? Sono sicuro che grandi e piccoli adoreranno la nostra storia».

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