Staminali, doccia fredda per Celeste: il ministro: non è sperimentazione

La bimba di due anni affetta da atrofia muscolare spinale è rientrata a Tessera. Il 28 agosto il giudice dovrà decidere sulla prosecuzione delle cure dopo lo stop imposto dall’Agenzia del farmaco
Carrai Interpress/M.Tagliapietra Venezia 21.08.2012.- Caso della bambina Celeste. Da sx dr. Marino Andolina, Giampaolo Carrer (papà. Tribunale Rialto.
Carrai Interpress/M.Tagliapietra Venezia 21.08.2012.- Caso della bambina Celeste. Da sx dr. Marino Andolina, Giampaolo Carrer (papà. Tribunale Rialto.

ROMA - Doccia fredda per Maria Celeste, tornata nella sua casa di Tessera dopo la conclusione della terapia agli Spedali Civili di Brescia, la bimba di due anni affetta da atrofia muscolare spinale.

Il ministro della Salute, Renato Balduzzi, ha infatti dichiarato che "dalle ispezioni e dai documenti pervenuti al ministero, quella prestazione san itaria non ha i requisiti minimi per poter essere considerata una sperimentazione". Ha poi aggiunto: "Essendoci su questa vicenda più procedimenti penali, il ministero si astiene dal fare ulteriori commenti. L'importante è avere attenzione alle singole persone, l'efficaci medica e scientifica hanno bisogno di procedure di verifica, altrimenti c'è il rischio di affidarsi a miraggi".

Fino al giorno della prossima udienza del 28 agosto davanti al giudice del lavoro di Venezia, chiamato a decidere sulla prosecuzione delle cure dopo lo stop imposto a maggio dall’Aifa (l’Agenzia italana del farmaco) la famiglia ha deciso di rimanere in silenzio. «Proprio per non pregiudicare - spiega Andolina - la decisione finale del giudice Margherita Bortolaso».

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