Strade e passi chiusi con rischio valanghe Tutta la montagna soffocata dalla neve

belluno
Neve come non ci fosse un domani. Corse bus sospese, mezzi Dolomitibus in rimessa, treni che diventano spazzaneve lungo l’asse viario, strade e passi chiusi per alberi caduti e slavine: l’Alemagna è chiusa da Fiames verso Cimabanche per neve, quindi Cortina è raggiungibile solo da Belluno.
A Sappada non si arriva sia dal Friuli che da S.Stefano e anche il Nevegal fino al tardo pomeriggio, era imprigionato nella “zona bianca”. A Comelico superiore da ieri alle 16.30 è aperto il Coc. Valle di Cadore era al buio. Vigili del fuoco allertati persino per un eventuale servizio funebre in una casa di riposo cadorina, per prendere un paziente deceduto: la situazione strade non permetteva altro.
Scortata dal sindaco De Pellegrin la prima ambulanza del S.Martino sul tratto della 251 franata a Forno: doveva arrivare a Zoppè per un soccorso. A Longarone il sindaco Padrin ha a chiuso il transito tra Olantreghe e Podenzoi per il pericolo della storica slavina: si sta liberando la strada di S.Chiara per il passaggio alla gente di Podenzoi. Muoversi «solo per stretta necessità».
Un 2 gennaio di fuoco se non fosse per i tre metri di neve che hanno messo in ginocchio soprattutto il Nord della provincia di Belluno. A ripetizione gli avvertimenti di pericolo valanghe: agli automobilisti (evitare i viaggi), ai cittadini (state a casa). Così a Valle ma anche ad Auronzo, i rispettivi sindaci hanno tuonato, nonostante comunque sia in vigore il lockdown per la zona rossa. In qualche paese è saltata anche l’energia elettrica, da Sappada a Venas, Valle stessa.
A ripetizione gli interventi dei vigili del fuoco per verifiche statiche dei tetti e anche per spalarli: superlavoro con diversi sopralluoghi statici di edifici. Rinforzi anche dai distaccamenti di Padova e Venezia: alla fine si conteranno una 40ina di interventi, la metà in zona Santo Stefano. Gli abitanti chiamavano la centrale operativa temendo il collasso del tetto sotto il peso della neve: specie quelli in legno. All’opera anche i vigili del fuoco volontari: da S.Stefano ad Agordo, al Comelico, Dosoledo, Costalta, Arabba, Zoldano.
Le forti nevicate hanno reso difficile il lavoro, iniziato già ieri mattina e al quale si sono aggiunti i tagli piante piombate sulle strade. D’altronde, solo a Ra Valles (Cortina) l’altezza della neve ha raggiunto i tre metri: ieri se ne è aggiunto mezzo metro di fresca. A Col dei Baldi di Alleghe 206 (26 fresca) e ai Monti Alti Ornella ad Arabba con 195. Sul Passo Falzarego ci sono 170 cm.
Nei paesi si registrano 140 centimetri ad Arabba, 132 a Pecol di Zoldo, 130 a Cortina, 129 a Falcade, 105 a Padola, 95 a Pieve, 82 a Frassenè, 71 a Lamon, 60 ad Agordo, 56 a Feltre e 20 a Belluno.
Ieri pomeriggio Veneto strade e Anas sono intervenute per la chiusura di Cimabanche (da Fiames) causa slavina lato Bolzano, e il passo Giau. Le nevicate abbondanti di ieri hanno messo a dura prova i mezzi e il personale di Veneto Strade impegnati per cercare di rendere percorribili alcune strade regionali e provinciali fondamentali per il territorio. «Abbiamo tutto il personale su strada impegnato e anche i mezzi a disposizione» spiegava il direttore generale Silvano Vernizzi «si lavora senza sosta per tenere aperto il Passo Staulanza per non isolare la Val Zoldana. Stanno salendo le temperature e resta alto il rischio valanghe. Se non strettamente necessario invito tutti a non mettersi in strada anche per agevolare il lavoro dei nostri mezzi».
Vietato il transito sulla Sr 49 di Misurina. Sempre per pericolo slavine restano chiuse la Sp 25 del Passo Valles, la Sp 30 Panoramica del Comelico, la Sp 347 Cereda e Duran, la Sr 355 di Val Degano.
Oggi prevista una mezza tregua delle nevicate ma domani si ricomincia. —
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