Sul balcone o in giardino, è voglia di verde. L’orto fai-da-te antidoto allo stress da virus

VENEZIA. La pandemia e il lockdown hanno fatto riscoprire le piante e i fiori a migliaia di persone. L’onda lunga del pollice verde, iniziata nel maggio scorso, continua e ha permesso al settore florovivaistico di reggere l’urto della crisi economica innescata dal Covid-19.
La necessità di trovare il modo per spendere bene il proprio tempo a casa, ha così portato alla voglia di curare di più i propri giardini, a riempire i balconi di vasi di fiori, e c’è stato un autentico boom degli orti fai da te per prodursi verdura a chilometro zero direttamente nella propria abitazione.

Non solo nei giardini, ma anche sulle terrazze, arrangiandosi in ogni modo per coltivarsi fragole, pomodori, insalata o altro nelle cassette riempite di terra per l’occasione. «Sentendo anche altri colleghi, l’anno in sé è andato abbastanza bene finora» commenta Andrea Manente, dall’omonimo vivaio di via Rossignago a Spinea. «La Pasqua in lockdown ci ha fatto perdere la seconda settimana economicamente più fruttuosa dell’anno, ma abbiamo retto l’urto nel tempo con la consegna a domicilio. Poi è stata una escalation di vendite per tutto ciò che riguardava piantine per verdura, frutta e aromi, e la gente ha speso molto. La cosa prosegue anche in questi giorni, ma se le persone perderanno il lavoro o finiranno in cassa integrazione, ovviamente tutto ciò si ripercuoterà su tutti i settori di vendita, è normale. Vediamo che tutto ciò che è manuale, impegna la gente. C’è chi si rifà il prato e acquista sementi e terra, chi si è dedicato ai fiori, riscoprendo piante economiche come gerani, primule e vinche. Piante da appartamento o da regalo, come le orchidee, invece sono andate via molto meno. Siamo stati fortunati - conclude - perché produciamo molto a livello di piante da orto, e abbiamo venduto tantissimo, pur essendo costretti a buttare via varie piante nel lockdown. Ora si pianta poco, arrivando i mesi invernali. La mia preoccupazione va ad esempio alle stelle di Natale. Parliamo di una pianta tipica da regalo, che con pochi soldi è un presente ideale per una cena in compagnia. Se chiuderanno le persone in casa, sarà un’ecatombe».

Dal Germoglio Garden Centre di Robegano la tendenza è confermata. «Anche durante il lockdown, per quanto difficile fosse raggiungere la gente, abbiamo capito subito che stava esplodendo la passione per il verde e per trascorrere qualche ora nel proprio giardino a sistemare prato e fiori - assicura la responsabile Enrica Raganato -Le persone hanno scoperto la garden therapy e gli effetti positivi che questa ha in esterno e dentro casa, basti pensare alle piante che permettono di depurare l’aria. Ci è voluta la pandemia di mezzo per scoprire questi aspetti, e il ritorno a una vita più naturale è stata la conseguenza in quei mesi e nel proseguo. Nel mese di maggio abbiamo registrato il più alto fatturato mensile di sempre, e questo rende l’idea di ciò che è accaduto con la riapertura. Negli ultimi mesi, invece, le piante da ortaggio hanno registrato un vero boom, così come quelle da balcone, ad esempio i gerani che prima erano stati un po’dimenticati. Ovviamente si sono venduti anche attrezzi e tutto ciò che serve. Sono anche consigliera nazionale dell’Associazione centri giardinaggio, e la tendenza è questa in tutta Italia da mesi a questa parte, e le vendite proseguono anche in questo periodo. Aggiungo inoltre che abbiamo visto cambiare pure le caratteristiche del cliente medio. Normalmente era donna tra i 50 e i 52 anni. Ora a fare acquisti in vivaio ci sono anche persone molto più giovani. C’è stato di sicuro un grande cambiamento apportato dalla pandemia». —
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