Supermarket a Villa Emo? «Mai e poi mai» Bocciata l’idea di Italia Nostra di Treviso

La singolare idea di Romeo Scarpa, presidente dell’associazione nella Marca. Il no dell’assessore regionale Caner 
Borin Fanzolo Di Vedelago villa Emo
Borin Fanzolo Di Vedelago villa Emo

la proposta

«Un supermercato a villa Emo, per far vivere la palladiana dimora, mantenendola aperta al pubblico». È l'originale proposta lanciata da Romeo Scarpa, presidente provinciale Italia Nostra sullo storico edificio di Fanzolo di Vedelago. «Immagino un parcheggio lontano qualche chilometro, navette green per vedere il parco e poi giungere nel palazzo e fare acquisti coniugando le necessità con la cultura e l'ambiente», le parole del presidente Scarpa.

Due i suoi obiettivi. Il primo: «Rendere villa Emo un progetto pilota a salvaguardia del territorio. Invece di continuare a costruire nuovi supermercati consumando il suolo, si può iniziare a ragionare sulle funzioni alternative che possono avere le ville venete». Il secondo: «Evitare che le ville venete vengano chiuse al pubblico. Ed è questo il rischio concreto per villa Emo, nel caso in cui si concretizzi l’acquisto del magnate straniero».

L’investitore europeo, con cui il Credito, proprietario della villa, ha aperto la trattativa, potrebbe con ogni probabilità trasformarla in dimora privata e in parte in residenze di lusso accessibili ad una platea ristretta di fortunati ospiti. Sulla questione è scesa in campo anche la presidente nazionale di Italia Nostra, Mariarita Signorini, che ha invocato l’intervento del Ministero dei Beni Culturali, chiedendo che eserciti il diritto di prelazione, acquistando la villa, e imponendo obblighi di fruizione pubblica.

Ma Scarpa, parlando per conto della sola sezione provinciale, va oltre, proponendo nuove opzioni. «L’acquisto da parte dello Stato non sarebbe una sufficiente garanzia, visto come tengono gli immobili». L’assessore regionale al turismo Federico Caner, che pure aveva valutato positivamente la trasformazione in supermarket dello storico “ex cinema teatro Italia”, a Venezia, stronca l’ipotesi di Scarpa: «Sembra una provocazione, la destinazione di supermercato può diventare l’estrema soluzione per evitare che immobili storici restino in stato d’abbandono, come nel caso dell’ex cinema teatro Italia, che era chiuso da tempo e inaccessibile».

Caner a villa Emo di Fanzolop di Vedelago il supermercato proprio non ce lo vede, mai e poi mai: «Villa Emo non è in questa situazione, l’idea che possa accogliere delle residenze di lusso, magari nello storico borgo, è un’occasione per il territorio. Il turismo di lusso è un volano per l’economia, con importanti ricadute per tutti».

Caner risponde anche all’appello del Pd lanciato alla Regione per aprire un tavolo con gli imprenditori e contrastare l’acquisto da parte dell’investitore con una cordata nostrana. «In questo caso dovrebbero muoversi i privati e l’amministrazione, non si può chiamare in causa la regione, impegnata ad altro livello sul fronte della programmazione». Ed è all’opera proprio l’amministrazione vedelaghese, per trovare una soluzione. Il vice sindaco Marco Perin, dopo aver ascoltato la proposta di Scarpa scoppia a ridere: «Cerchiamo di non fare proposte ridicole, un progetto serio lo abbiamo, lo presenteremo a breve». —

Maria Cristina Pellizzari

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