Jesolo, spiagge a pagamento anche per i pendolari: la proposta divide i balneari

Per Dal Cin (Confapi): «Giusto contribuire un minimo ai servizi offerti». Faloppa (Ascom): «Ci si ragiona da anni, ma non si è trovato il modo»

Giovanni Cagnassi
Una veduta di Jesolo dall’alto
Una veduta di Jesolo dall’alto

Tassa di soggiorno ricalibrata per albergatori e, soprattutto, locazioni turistiche ora il nodo da sciogliere è come far pagare anche i pendolari. E torna la proposta di ingresso a pagamento in spiaggia.

Aja, attraverso il presidente Pierfrancesco Contarini, ha avviato il dibattito sul tema pendolari e costi della spiaggia, pur senza proporre con quale sistema. Gli albergatori hanno responsabilmente accettato l'allargamento del periodo di applicazione dell'imposta di soggiorno, anche l'aumento medio del 15 per cento. Le tariffe dell'imposta di soggiorno dopo 7 anni dal precedente riordino sono state ritoccate dal Comune. Il periodo di applicazione dell'imposta passerà da maggio-settembre ad aprile-ottobre, inserendo due mesi pre e post stagione estiva: un modo per allungare concretamente la stagione. È ovvio che maggior gettito significa maggiori investimenti e servizi. Nella fase operativa, dovrà favorire la programmazione condivisa e il finanziamento di progetti di promozione, rigenerazione urbana, innovazione dell'offerta e miglioramento dei servizi. CHe andranno a beneficio di tutti.

«In una prospettiva di futuro prossimo», ha detto il presidente Aja, Pierfrancesco Contarini, «si ritiene importante avviare una riflessione condivisa sulla possibilità di individuare soluzioni concrete perché anche i flussi turistici giornalieri verso la località possano contribuire, in modo equo e proporzionato, ai costi che il Comune sostiene per la gestione dei servizi pubblici, il decoro urbano, la pulizia e la manutenzione, la mobilità, la sicurezza e l’arredo della città. L’obiettivo non è introdurre nuovi oneri fini a sé stessi, ma costruire un modello di finanziamento più equilibrato, in cui tutti i principali utilizzatori della città partecipino, per quanto di competenza, al mantenimento della qualità complessiva della destinazione».

Il presidente di Confcommercio mandamentale, Angelo Faloppa, è perplesso: «Giusto coinvolgere i pendolari nei costi che la città deve sostenere per la spiaggia, è un tema sul quale stiamo ragionando ormai da anni. Ma il metodo per renderli partecipi delle spese al momento non c'è e non esiste in alcuna spiaggia in Italia».

Chi lancia la soluzione senza mezzi termini è il presidente di Confapi turismo, Roberto Dal Cin, abituato alle imprese impossibili e a volte un po’ provocatorie.

«La soluzione esiste e va articolata» premette Dal Cin «L’idea di far pagare l'ingresso in spiaggia, a suo tempo era stata sostenuta dall'ex sindaco Renato Martin. Non ci sono altre vie da seguire per rendere partecipi dei costi anche i pendolari. Dobbiamo far pagare l'ingresso in spiaggia, salvaguardando sempre le spiagge libere come diritto. Il pagamento dell'ingresso nella vasta area concessionata, come ad esempio succede a Grado o nelle spiagge della Liguria, non sarebbe uno scandalo e permetterebbe di accedere a determinati servizi, come docce, servizi igienici, salvataggio, aree giochi e svago. Non certo lettini e ombrelloni che sarebbero pagati a parte». —

 

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