Ticket d’ingresso, ecco l’ok dei crocieristi

Oggi a Venezia incontro in Comune con lo studio legale Gop. Vtp: «Siamo una piccolissima fetta rispetto ai turisti totali»

VENEZIA. Primo incontro oggi sulla tassa di sbarco tra l’assessore al Bilancio Michele Zuin e lo studio legale di Padova GOP (Gianni, Origoni, Grippo, Cappelli & Partners), considerato tra i migliori d’Italia. Lo studio è stato scelto per affidamento diretto come prevede la norma quando la cifra è al di sotto dei 40 mila euro.

«Ci siamo sentiti prima attraverso una conference call», spiega Zuin. «Da oggi entriamo in una fase operativa anche perché i tempi sono stretti». Per attuare nell’anno corrente la tassa di sbarco è stata infatti chiesta una deroga per l’approvazione del bilancio, ovvero entro il 28 febbraio. «Inizieremo a lavorare su una bozza di regolamento perché il provvedimento deve essere inattaccabile», prosegue Zuin. «Dato che è una tassa, la delibera sarà su mia proposta, ma ovviamente tocca ad ampio raggio tutta l’amministrazione».

L’ufficio del sindaco ha intanto preso dei contatti informali con alcune categorie, per esempio con Venice Terminal Passeggeri. Dalle prime dichiarazioni espresse dopo la notizia, sembra infatti che la tassa di sbarco - approvata con l’obiettivo di gestire il sovraffollamento, in particolare i turisti mordi e fuggi - potrebbe essere applicata più facilmente ai croceristi.

Tuttavia il settore, come sottolinea chi ci lavora, ricopre una piccola fetta rispetto al flusso totale. «Non c’è ancora stato un incontro specifico e non abbiamo ancora una posizione ufficiale», spiega il presidente Gianni Mion. «Però posso dire che mi sembra che tutto il settore sia favorevole alla tassa di sbarco e faremo di tutto per venire incontro al lavoro del sindaco. Vorremmo però fare notare che il settore porta all’anno un milione e mezzo di turisti contro i 26 milioni totali».

Mion sottolinea la necessità di controllare i flussi che stanno soffocando la città: «Ho studiato a Venezia Economia dal 1961 al 1965», racconta il presidente che abita a Padova, ma conosce la città. «Tutti siamo consapevoli che il problema del sovraffollamento non è nell’interesse di nessuno. La tassa potrebbe sicuramente dare un contributo alla popolazione e comunque noi siamo qui, disponibili a trovare un modo affinché la tassa di sbarco diventi uno strumento utile per regolare i flussi».

Intanto Venice Terminal Passeggeri fa anche sapere che sta lavorando a un progetto autofinanziato per togliere le grandi navi dal Canale della Giudecca: «Stiamo lavorando nella direzione indicata nell’ultimo Comitatone», ha concluso Mion. «Non posso dire altro, se non che il progetto tiene gran conto dell’impatto ambientale».

Sembra che il progetto, che dovrebbe essere ultimato a giugno, non riguardi l’approdo a Marghera, ma lo scavo del Canale Vittorio Emanuele, ma se ne parlerà comunque tra qualche mese. Stesso parere anche dalla Clia (Cruise lines international association) che si dice favorevole alla tassa di sbarco, anche se la posizione ufficiale verrà data dopo aver esaminato nel dettaglio l’applicazione tecnica.

Della tassa di sbarco si parlerà anche giovedì alle 17 a San Leonardo nell’assemblea pubblica organizzata dalla Municipalità e domenica nel dibattito a cura del Gruppo 25 Aprile nello spazio dell’associazione in Campo della Bragora. —

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