Tortellini di pollo per musulmani, a Bologna scoppia la polemica

Centrodestra all'attacco dell'iniziativa lanciata dalla Curia nel nome dell'accoglienza: la ricetta snatura la tradizione, il ripieno è di maiale. Ma l'Arcivescovado reagisce: "Strumentalizzazioni inaccettabili" 

BOLOGNA. Centrodestra all'attacco contro il "tortellino dell'accoglienza", la variante con il pollo al posto del maiale che la Curia di Bologna proporrà venerdì per la Festa di San Petronio, patrono della città. Contro la novità, oggi anticipata da alcuni quotidiani, si sono scagliati i due candidati di Lega e Fratelli d'Italia alle prossime elezioni regionali in Emilia-Romagna, di fine gennaio.

«Snaturano anche i tortellini, pur di ammiccare all'Islam, che vergogna», attacca Lucia Borgonzoni, fedelissima di Matteo Salvini: «Questa per certi è integrazione, per me è un'offesa alle nostre tradizioni che nulla ha a che fare con l'integrazione». Borgonzoni rincara la dose: «Bastava fare i tortelloni se volevano essere più Islam friendly, ma poi non avrebbero avuto un po' di polemica da esibire e non avrebbero offeso la cultura di un'intera città». Sulla stessa linea Galeazzo Bignami, deputato candidato da Fdi. «Il rispetto passa dalla accettazione da parte di chi arriva anche delle piccole tradizioni locali, non della loro rinuncia da parte della comunità che accoglie», sottolinea. «Chi cede oggi sulle piccole identità, a maggior ragione cederà domani sulle grandi identità».

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La versione alternativa del tortellino prevede un ripieno di carne di pollo, parmigiano, ricotta e uova: «Questa variante la possono mangiare tutti, sia chi non mangia il maiale per motivi religiosi ma anche la persone più anziane che preferiscono stare leggere», ha spiegato Paola Lazzari Pallotti, presidente dell'Associazione sfogline, che ha messo a punto la ricetta.

La polemica è scoppiata a pochi giorni dalla nomina dell'arcivescovo di Bologna, Matteo Zuppi, a cardinale: sabato è prevista l'ordinazione a Roma.

E nel pomeriggio è arrivata anche la presa di posizione della Curia di Bologna: «Alcune polemiche e strumentalizzazioni non sono accettabili neanche in campagna elettorale. È sorprendente - scrive la Curia - che una fake news sia utilizzata per confondere» e «che una normale regola di accoglienza e di riguardo verso gli invitati sia interpretata come offesa alla tradizione».

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