Tosi incontra Renzi e rinuncia all’ostruzionismo

ROMA. Le tre senatrici di Fare! (Patrizia Bisinella, Emanuela Munerato e Raffaela Bellot) non metteranno in atto alcun tipo di ostruzionismo sul disegno di legge Boschi in tema di riforme costituzionali. Lo ha garantito ieri, al premier Matteo Renzi, lo stesso sindaco di Verona, Flavio Tosi. I due si sono visti ieri a Palazzo Chigi. L’incontro sarebbe dovuto avvenire sabato scorso nel capoluogo scaligero, ma poi è saltato per il viaggio di Renzi a New York. Oltre al tema delle riforme, il primo cittadino di Verona ha sottoposto al presidente del Consiglio le problematiche legato al rispetto dei parametri del Patto di Stabilità. Quanto all’Imu e alla Tasi, Tosi ha sottolineato che non deve portare a minori entrate per i Comuni. Renzi e Tosi torneranno a vedersi a Verona entro la prima quindicina di ottobre.
Spiega la senatrice Bisinella: «Dato lo stallo in commissione a Palazzo Madama, causato anche da un astensionismo esasperato, che ha fornito un clamoroso assist al governo, abbiamo deciso di rompere gli indugi. Prima ci liberiamo di questa tematica e prima riusciremo a occuparci delle cose che stanno davvero a cuore agli italiani». Le senatrici di Fare! comunque manterranno gli emendamenti presentati: «Ce n’è anche uno che ipotizza un listino alle Regionali per permettere di votare i senatori. Per noi è importante che il Senato valorizzi i territori, altrimenti è meglio abolirlo».
L’avvicinamento repentino fra Renzi e Tosi potrebbe raffreddare l’accordo che, sembrava imminente, per la confluenza in gruppi unici tra i parlamentari che fanno capo al sindaco di Verona (alla Camera ci sono Matteo Bragantini, Emanuele Prataviera, Roberto Caon e Marco Marcolin) e quelli che si riconoscono nelle posizioni di Raffaele Fitto (leader dei Conservatori e Riformisti).
Anche ieri infatti Cinzia Bonfrisco, capogruppo dei fittiani al Senato, ha ribadito il “no” all’accelerazione imposta da Renzi, chiedendo il ritorno in commissione del testo sulle riforme costituzionali.
Intanto i consiglieri regionali tosiani Giovanna Negro e Stefano Casali hanno chiesto la convocazione d’urgenza della IV commissione consiliare: «Troppi enti terroriali sono creditori e attendono contributi legittimi dalla Regione senza tempi certi né garanzia. Vogliamo capire quale sia la cifra esatta del debito che, a detta dell’assessore Forcolin varia da 1,5 a 3,5 miliardi di euro».
Claudio Baccarin
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