Tredicenni molestate dal pedofilo, il testimone: «Salvate da coetanei»
Due aggressioni a ragazzine ad Altivole. Gli amichetti sono intervenuti e sono riusciti a cacciare il violento. Il mister dell’Altivolese Maser: «Sono stati molto coraggiosi. Non hanno indugiato e l’hanno salvata»

Tredicenne aggredita da un quarantenne e salvata dagli amichetti. «Sono dei piccoli eroi», è l’elogio del mister dell’Altivolese Maser, Loris Rosato. Dopo l’aggressione della ragazzina, in paese era scattata subito la caccia all’uomo, presto individuato dai carabinieri poco distante dal luogo della tentata violenza.
Le molestie al parchetto
Tredici anni, e la spensieratezza di un pomeriggio al parco si trasforma nei peggiori degli incubi. È fine agosto e l’inizio della scuola è alle porte. Sono due tredicenni, le giovani vittime di un balordo, italiano, sulla quarantina, senza fissa dimora che si sposta da un paese all’altro in sella di una bicicletta. Chi in paese lo aveva visto aveva pensato al solito clochard in cerca di un rifugio. Apparentemente innocuo e invece le sue azioni hanno dimostrato l’esatto contrario.
«I ragazzini erano al parco che stavano chiacchierando tra di loro in attesa di iniziare gli allenamenti», racconta il mister arrivato in via Cimitero quando c’erano già i carabinieri. «La giovane si stava dondolando sull’altalena quando è arrivato quel balordo in bicicletta», continua Rosato, «quello che è successo mi è stato poi raccontato dai miei ragazzi». Il quarantenne l’aveva subito avvistata e in un attimo si era scagliato addosso alla giovane strappandole via con la forza un bacio.
Poco prima, però, il maniaco aveva tentato di aggredire un’altra tredicenne ad Altivole. In pochi istanti la prima giovanissima vittima che probabilmente, in quel momento, stava tornando a casa si è trovata di fronte il quarantenne che dopo averla bloccata con la forza ha messo le mani addosso alla tredicenne tentando di palpeggiarla. Un urlo ha spezzato la tranquillità di quel pomeriggio.
La prima aggressione
La sua straziante richiesta di aiuto ha attirato l’attenzione di un altro ragazzo, anche lui minorenne che si è precipitato subito sul luogo dell’aggressione. Non ha avuto paura di avventarsi contro quel balordo e metterlo immediatamente in fuga. Con la voce rotta dalle lacrime, e la paura ancora addosso, la tredicenne ha raccontato tutto ai genitori che hanno sporto denuncia dai carabinieri. Il tempo di percorrere la strada che da Altivole porta a Caselle, che il quarantenne aveva preso di mira l’altra ragazzina. Questa volta è stato ancora più spietato.
«Prima aveva chiesto ai ragazzini delle indicazioni per Bassano e si è diretto verso quella direzione», spiega il mister. Anche in questo caso la prassid el molestatore è stata la stessa. Ha mollato la sua bici per terra e si è buttato addosso alla tredicenne cogliendola di sorpresa. Si era accanito sulla ragazzina che grazie alle sue urla disperate ha attirato l’attenzione dei suoi amici che tra un calcio e spintoni sono riusciti a metterla in salvo e far scappare il maniaco.
Il coraggio dei coetanei
«I ragazzi sono stati davvero molto coraggiosi », chiude Rosato, «spero che la legge faccia il suo corso perché non so se un adulto dovesse trovarsi una scena del genere che reazione potrebbe avere». È così che il secondo tentativo di violentare delle minorenni è stato sventato grazie all’intervento dei loro coetanei. Entrambe piccole ma coraggiose come i loro amichetti che le hanno messe in salvo, senza paura. Forti abbastanza da gridare, di chiedere disperatamente a squarciagola aiuto. E i loro angeli erano proprio lì, a correre in loro soccorso e a battersi senza paura per cacciare via il molestatore.—
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