Uccello contro l’auto, Zaia rischia la vita mentre va al vertice

VENEZIA. Luca Zaia se l'è vista brutta. Un enorme volatile (forse un airone o un gabbiano) ha sfondato il parabrezza della sua auto mentre, con la moglie, sfrecciava in autostrada per raggiungere Formigoni. Il fatto che il presidente del Veneto abbia rimediato il danno con un rotolo di scotch recuperato alla prima stazione di servizio è il male minore. “Poteva finire male”, ha detto ieri a Palazzo Balbi durante il consueto punto stampa. Non ci vuole troppa immaginazione per rendersene conto e seppur la sua sensibilità faunistica sia stata toccata nel profondo - «povera bestia, mi è piombata addosso come un proiettile».
Il racconto dell'aneddoto, probabilmente fiutato da chi l'ha visto arrivare a Milano con il parabrezza ricamato di scotch, è stato il pretesto per ribadire che la Regione fa un uso parsimonioso delle auto blu. E che lui, di auto, ne ha una sola: la sua. Zaia è partito da qui, ieri, per raccontare la sua rocambolesca vicenda: «Sento dire spesso che la Regione ha più di 300 auto blu, ma non è vero. Nel nostro parco macchine ci sono anche i mezzi della protezione civile, degli assistenti sociali e di chi deve uscire per i sopralluoghi. Io stesso non la uso».
Un veneto virtuoso si riconosce anche da questo, secondo Zaia, ma non solo. Anche dal fatto che un governatore leghista come lui, pur lusingato dall'invito di Maroni di lanciarsi in campagna elettorale, decida di restare al suo posto: «A me non interessa la politica. Rimango qui a governare, il mio Veneto non lo lascio», ha detto ieri. Il suo Veneto è anche quello che da anni aspetta di vedere il federalismo uscire dal cassetto e materializzarsi: «C'è di mezzo la spending review, ma è già tutto pronto», ripete. L'autonomia? L'ipotesi, pur inattuabile secondo la Costituzione, di un referendum per l'indipendenza del Veneto? «È un'altra faccenda: sono contento che gli indipendentisti abbiano chiesto a Barroso se il referendum è praticabile ma noi puntiamo solo al nostro federalismo e a tenere qui le nostre tasse». Prima di raggiungere il tanto sudato obiettivo, però, bisogna far quadrare il bilancio e recuperare 79 milioni che la Regione punta ad accumulare con la vendita di immobili regionali. Finora, tuttavia, solo aste deserte. «Non importa – dice Zaia – Anzi, ora che lo abbiamo detto siamo costretti a farlo».
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