Udogie, un veneto al debutto in Nazionale, ma su Facebook lo ricoprono di insulti razzisti

Il Comune di Nogara pubblica sul profilo Facebook una foto celebrativa: «Che onore per un nostro paesano». Ma subito gli odiatori: «È africano»
Enrico Ferro

Non è italiano, è palesemente africano». O ancora: «Nogarese doc anche se nato in Lampedusa River». Tutto nasce da un innocente post su Facebook, con cui il Comune di Nogara (Verona) voleva celebrare la carriera sportiva di un paesano. Destiny Iyenoma Udogie, il giocatore del Tottenham di origini nigeriane nato e vissuto nel paesino veronese, sabato ha fatto il suo esordio con la maglia della Nazionale di calcio nella partita contro Malta per la qualificazione agli Europei 2024. Ma nel verminaio dei social network anche un evento così felice può essere il motivo per vomitare un po’di odio. E allora fiato alle trombe con la solita retorica razzista della pelle colorata, dei non italiani, della nazionale che si snatura. Insomma, tutto il repertorio che i fascisti del terzo millennio hanno già usato innumerevoli volte contro Balotelli. S’indigna persino il sindaco leghista (è anche presidente della Provincia) Flavio Pasini, che ha messo al lavoro il suo staff per rispondere a tutti i commenti a sfondo razzista.

«Non è italiano, è palesemente africano», scrivono riferendosi al colore della pelle del talento del calcio italiano cresciuto nelle giovanili dell’Hellas, «tanto basta per stabilire la sua esatta collocazione, e dal momento che è africano non può essere italiano. Esiste la genetica, basta aprire un libro di medicina. Secondo voi potrebbero esistere pigmei biondi e con gli occhi azzurri? ».

«Dalla Nigeria a Nogara è un attimo», «Continuate così che la nazionale cambia volto».

In difesa del calciatore è sceso in campo lo stesso sindaco, condannando senza mezzi termini chi ha voluto discriminare il ventenne calciatore della Nazionale per le sue origini.

«Prendiamo le distanze da ogni frase contro il colore della pelle di Destiny», ha scritto il primo cittadino. «Non è ammissibile leggere certe cose contro un ragazzo che è nato e cresciuto nel mio paese e che si è realizzato nella vita. Ho notato che chi lo insulta non è gente di Nogara ma sono personaggi che si sono volutamente inseriti nella nostra pagina Facebook per infierire senza motivo contro un bravo ragazzo di cui andiamo orgogliosi».

«È imbarazzante dover leggere certe frasi», confida Poltronieri, «Udogie è un nogarese e nessuno può metterlo in dubbio», ha scritto anche il vicesindaco Marco Poltronieri.

Il giocatore, in forza dalla scorsa estate al Tottenham, ricostruisce il quotidiano l’Arena, è nato a Verona vent’anni fa (ne compie 21 il 28 novembre prossimo) da mamma Kate e papà Franklin, una coppia immigrata in Italia alla fine degli anni’90, e che si è poi trasferita a Nogara integrandosi perfettamente nel tessuto sociale del paese.

Il piccolo Udogie ha tirato i suoi primi calci al pallone nel campo sportivo parrocchiale del circolo Noi dove era per tutti semplicemente “Igné”.

Era stato l’allenatore dei pulcini Stefano Grespan a capire il talento del bambino tanto che Udogie approdò già a soli dieci anni nel settore giovanile del Verona.

Dopo aver debuttato con la maglia gialloblù in Serie A contro il Milan a San Siro l’8 novembre del 2020 è stato ceduto nel 2021 all’Udinese arrivando a sfidare in campo un altro nogarese doc, Federico Baschirotto, da due stagioni al Lecce.

Quest’anno è arrivata la grande occasione per Destiny con un contratto che lo scorso luglio gli ha fatto staccare un biglietto di sola andata per Londra dove è il difensore titolare del Tottenham nella Premier. Sabato scorso l’esordio in azzurro contro Malta, dove è entrato in campo al minuto 79.

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