Un assessore paragona la Kyenge a un gorilla

Andrea Draghi, leghista di Montagnana, lancia su Facebook il nuovo attacco Il governatore Zaia: atto gravissimo, il partito adotti i provvedimenti del caso
Di Albino Salmaso

PADOVA. Nuovi insulti razzisti alla ministra Cecile Kyenge. Il tiro al bersaglio della Lega non si ferma, anche se l’offensiva si sta allargando dal Veneto alla Toscana, dove un consigliere comunale ex An-Pdl di Prato ha giustificato gli attacchi all’esponente di governo. A scendere in campo in difesa della Kyenge questa volta sono la presidente della Camera Laura Boldrini e i governatori della Toscana Enrico Rossi e del Veneto Luca Zaia che sabato prossimo, a Cervia, parteciperà ad un dibattito proprio con la ministra all’Integrazione.

Il post su Fb: «Dino dammi un crodino». L’offensiva più grave arriva da Andrea Draghi, assessore della Lega a Montagnana e consigliere provinciale legato al gruppo Tosi (come Stival) che su Fb ha postato la foto di Cecile Kyenge con la scritta Dino dammi un Crodino a richiamare il gorilla di una pubblicità televisiva. E a Conselve ieri sono apparse scritte ingiuriose. Il caso è stato sollevato, con diversi giorni di ritardo, dalla deputata Pd Giulia Narduolo. «Dopo gli insulti di Calderoli, di Stival, l'augurio di venire stuprata fatto da una consigliera di quartiere di Padova, gli attacchi di Forza Nuova, il lancio di banane da parte di un evidente squilibrato a una Festa Democratica, Cecile Kyenge subisce un'altra volgare aggressione: dopo agli oranghi e alle scimmie, viene paragonata ad un gorilla. Un'offesa dovuta più alla stupidità di certe persone piuttosto che al colore della pelle della Kyenge», afferma Giulia Narduolo.

«Si tratta di un genere di insulti che neanche più negli stadi è permesso, e non si capisce per quale motivo sia consentito rimanere nelle istituzioni a chi li compie, in questo caso Andrea Draghi. Ecco perché invito la sindaca di Montagnana, Loredana Borghesan, a ritirare immediatamente le deleghe dell'assessore e alla Presidente della Provincia di Padova, Barbara Degani, a condannare con fermezza il comportamento di un consigliere della sua maggioranza: dimostrino con i fatti di non essere come lui».

La condanna di Zaia. Ancora più netta la condanna di Luca Zaia. «Non conosco Draghi, ma questo atto è il più grave perché avviene dopo una serie di fatti e polemiche che avrebbero dovuto far capire anche a chi finge di non capire che queste offese appaiono intollerabili e sono estranee al confronto e alla dialettica politica. Chiedo che la Lega prenda posizione nei confronti di questi insulti, che offendono l’immagine del Veneto, che si è sempre distinto per il suo altissimo livello di integrazione sociale. Il segretario del partito dovrà poi adottare le misure disciplinari nei confronti di Draghi, visto che ricopre una carica istituzionale pubblica. Questo signore si scusi e tolga la foto dal suo profilo Facebook. Il partito prenda immediatamente le distanze e i provvedimenti del caso», afferma Zaia. Il 3 agosto, a Cervia, il governatore veneto parteciperà a un dibattito con la Kyenge alla festa della Lega Emilia Romagna.

«Abbiamo idee assai diverse sul diritto di cittadinanza per i figli degli immigrati e sono convinto che riuscirò a spiegare al ministro come si possa realizzare l’integrazione nel rispetto delle diversità culturali e religiose: noi siamo un modello per l’Italia», conclude Luca Zaia.

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