Una Fondazione dedicata a Bortolussi

VENEZIA. Una Fondazione a lui intitolata e dedicata allo studio dei temi che gli sono sempre stati più a cuore come le tasse e le imprese.
È l’ipotesi di cui hanno discusso domenica i più stretti collaboratori di Giuseppe Bortolussi, il segretario della Cgia di Mestre morto sabato sera a 66 anni all’ospedale di Padova dove era ricoverato da alcune settimane a causa dell’aggravarsi della malattia che lo aveva colpito lo scorso ottobre. I dettagli della costituzione della Fondazione dovranno essere definiti nelle prossime settimane dagli artigiani di Mestre il cui obiettivo è rendere omaggio nel solco della passione della lettura della realtà attraverso i numeri a colui che ha guidato l’associazione dal 1980, trasformandola in un punto di riferimento nazionale a partire dagli anni Novanta con l’istituzione di un centro studi. «La forza dell’associazione», ricorda Paolo Zabeo, il suo più stretto collaboratore, «è sempre stata quella di rapportare l’analisi teorica con i fatti. È questo è stato possibile perché, lo studio dei dati degli esperti impegnati nel centro studi - oggi sono sei persone - è stato affiancato al rapporto diretto con i capi settori dell’associazione, esperti di fisco, credito, sicurezza o contratti».
Uscivano le leggi e passavano subito sotto la lente di chi ogni giorno si confronta con i problemi delle aziende. «Bortolussi ripeteva che i dati erano come munizioni», ricorda ancora Zabeo, «e più ce n’erano e più alta era la possibilità di vincere». A patto che, però non sparassero a salve. Per questo, prima di diffondere le statistiche, obbligava tutti a verificare i conti per almeno cinque volte. E quei dati diventavano lo strumento della sua analisi, la mappa che gli permetteva di navigare il Nordest, e di spiegarlo a chi, da Roma lo guardava con sufficienza. La passione per la lettura - non solo di testi economici - e il design ne facevano un uomo dall’eloquio piacevole e però sempre comprensibile a tutti. Era un divulgatore delle piccole imprese.
Tra gli amici che lo ricordano con affetto Mario Pozza, membro della giunta nazionale di Confartigianato, fino all’anno scorso a capo dell’associazione nella Marca. Con Bortolussi ha condiviso, tra le altre, la battaglia contro gli studi di settore. «Aveva la capacità di raccontare come vivono, soffrono e risorgono le piccole imprese, di denunciare i soprusi della pubblica amministrazione, e di sfruttare tutti gli elementi del sistema per dare voce e rappresentanza alle piccole imprese. Era una persona schietta, movimentista, che parlava chiaro con il sindaco di paese così come con il ministro di turno».
I funerali si svolgeranno mercoledì alle 15.30 nella chiesa di Camponogara.
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