Vedelago, rubano un'auto ma c'è un bimbo di due mesi

I ladri suonano a una porta e lo riconsegnano a Resana. La mamma si era fermata in gelateria. Caccia con l’elicottero
La mamma con il bimbo appena ritrovato
La mamma con il bimbo appena ritrovato

VEDELAGO. Serata ad alta tensione nel Trevigiano. A Vedelago una coppia di ladri ha rubato un'auto parcheggiata davanti a una gelateria, ignorando che nel sedile posteriore, accoccolato sul seggiolino, c'era Giulio, un neonato di due mesi, che dormiva sereno. Appena la madre è uscita dal locale ed ha lanciato l’allarme gridando tutta la sua disperazione, è scattata una massiccia caccia all'uomo nell'intera provincia finché, un'ora dopo, il piccolo è stato ritrovato incolume a bordo della vettura, abbandonata a pochi chilometri di distanza dai ladri-rapitori, probabilmente stranieri, ora ricercati.

La mamma con il bimbo appena ritrovato
La mamma con il bimbo appena ritrovato

Mancava mezz’ora alle 20 quando una giovane donna, Alice Lanaro, maestra d’asilo, si è fermata davanti al «Re del Gelato», a Vedelago, per prendere un cono, lasciando l'auto, una Touran Volkswagen di colore nero, in sosta per qualche minuto. Tanto è bastato ai due malviventi che in un lampo hanno forzato la portiera e acceso il motore per scappare a tutta velocità. Quando la mamma è uscita, e non ha trovato traccia della macchina e del suo bambino, è stata colta dal panico e ha iniziato a gridare chiedendo aiuto ai passanti, che hanno telefonato al 112. I carabinieri sono entrati in azione immediatamente, diramando l'allarme a tutte le stazioni, con la descrizione e la targa del veicolo, mentre in cielo di levava in volo un elicottero e parecchi volontari si univano alle ricerche. Nel frattempo i fuggitivi hanno compreso che un banale gesto da topi d'auto si era trasformato in un sequestro di persona e, probabilmente con l'aiuto di un complice, hanno deciso di restituire il piccolo prima che la situazione degenerasse ulteriormente. Così, arrivati nel paesino di San Marco di Resana, a breve distanza dal luogo del furto, hanno suonato il campanello di un'abitazione e quando l'inquilino si è affacciato hanno gridato "C'è un bambino in auto", con spiccato accento straniero scappando a razzo a bordo di un'altra vettura sopraggiunta in loro aiuto. Informati, i carabinieri sono arrivati in compagnia dei genitori che hanno potuto riabbracciare il piccolo: «Tesoro mio», ha esclamato la madre tra le lacrime, stringendoselo al petto. Giulio è stato accompagnato in via precauzionale all’ospedale di Treviso per un controllo, ma sta bene. Notte d’angoscia a lieto fine, sì, ma il lavoro degli investigatori non è concluso: hanno raccolto le testimonianze di chi ha aperto la porta ai ladri per tracciarne un’identikit e risalire alla loro identità.

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