Veneto come la Corea: tampone in auto ai medici di base trevigiani. Test per cento

Federico Cipolla / TREVISO E’ iniziata ieri al dipartimento di prevenzione della Madonnina di Treviso la campagna di test sui medici di base. Alle 9 sono stati eseguiti i primi tamponi, e si è continuato fino alle 13, riuscendo a eseguire un centinaio di test, grazie alla modalità Drive-through, senza dunque far scendere il medico dalla vettura. Il controllo punta a interrompere una potenziale linea di contagio dalle conseguenze vastissime.
Come il virus è entrato in ospedale, contagiando pazienti, visitatori e personale, così può accadere negli ambulatori di medicina di base, dove i camici bianchi ogni giorno vengono a contatto con decine di persone, potendo contrarre il coronavirus e diventarne un pericoloso veicolo.
Sono stati proprio i medici a chiedere con forza nelle scorse settimane di essere sottoposti al tampone. Essere in prima linea significa essere allo stesso tempo più esposti al rischio, e più facilmente esserne veicolo. La campagna riguarda 540 medici della Marca, e si concluderà il primo aprile.
Alla Madonnina di Treviso sono iniziati ieri e i prossimi appuntamenti per i medici – convocati in ordine alfabetico – sono martedì e giovedì dalle 14 alle 18, sabato dalle 9 alle 13 e martedì 31 dalle 14 alle 18. Il tampone, come detto, viene eseguito in modalità Drive-through, proprio come in Formula 1, per ridurre al massimo i contatti. Il medico arriva in auto e si avvicina al punto tamponi esterno all’edificio senza scendere dalla vettura, abbassa il finestrino, esibisce un documento di riconoscimento, si sottopone al tampone, e si allontana senza mai lasciare il sedile della vettura.
L’esito sarà poi inviato via mail al medico, che in caso di positività sarà posto in quarantena. Sono una ventina oggi i medici in isolamento. La campagna lunedì inizia anche a Castelfranco, nella tensostruttura esterna all’ospedale, e mercoledì a Conegliano al distretto sociosanitario di via Galvani. In questi giorni peraltro l’azienda sanitaria sta intensificando i test. Si stanno facendo mediamente 900 tamponi al giorno tra pazienti sintomatici, operatori e ospiti delle case di riposo, personale sanitario, popolazione entrata a contatto con i positivi e, come detto, medici di base.
Per i pazienti del pronto soccorso è stato avviato l'utilizzo del sistema rapido di test, che permette di avere la risposta in un'ora. Sono giornate campali per tutta l'unità operativa di Microbiologia, dove i medici, i biologi e i tecnici stanno facendo ore in più di lavoro come volontariato, senza essere pagati, per far fronte alla consistente mole di test. Ieri il direttore generale Francesco Benazzi ha voluto ringraziarli personalmente per lo sforzo profuso in queste settimane. Non è escluso, infine, che nei prossimi giorni si estendano i tamponi anche ai farmacisti e ai loro collaboratori. Molto dipenderà anche dalle eventuali difficoltà di approvvigionamento dei test, assai richiesti in tutto il mondo. —
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