Veneto, il consigliere regionale Ruzzante lascia il Pd

VENEZIA. Il consigliere regionale veneto del Pd ed ex deputato Piero Ruzzante ha reso noto oggi di aver lasciato il Pd.
«È una scelta sofferta - afferma - che mette in discussione decenni di militanza, di passione e di condivisione di una storia. Ma la realtà che ho sotto gli occhi, le domande che ci pone e alle quali non abbiamo saputo né voluto rispondere mi induce a imboccare un'altra strada, nel pieno rispetto della comunità dalla quale provengo».
Per Ruzzante, «è la realtà che si impone e determina questa scelta, una realtà di fronte alla quale tanta parte dei dirigenti del Pd rifiutano perfino una discussione. Pensiamo alla crescita, debole, che concentra in pochissime mani una grande parte della nuova ricchezza prodotta, lasciando le briciole ai lavoratori».
Ma anche il lavoro giovanile, elenca, «frantumato, precario, povero, e che rende difficilissimo uscire dalla casa della propria famiglia, aprire le porte di una vita autonoma, immaginare e costruirsi il futuro». Secondo il consigliere veneto, «siamo in una fase di ripiegamento della globalizzazione: un fatto enorme. Ma il Pd sembra insistere su ricette pensate in un'altra fase storica e da altre culture politiche precarizzando il lavoro e abbassando in modo non progressivo le tasse (come nel caso dell'Imu cancellata anche per i ricchi)».
L'accusa all'attuale dirigenza è dura: «La sinistra ha ceduto culturalmente: il sindacato visto come nemico, i nostri riferimenti sociali (mondo della scuola, lavoro pubblico, lavoro dipendente) trattati come privilegiati - sottolinea - le periferie non più frequentate e sostituite dai salotti buoni dei centri storici, le uniche realtà urbane dove sono cresciuti i voti».
Dunque, per Ruzzante, «la questione, a questo punto, non è scegliere se scinderci o meno dal Partito che abbiamo contribuito a fondare. La questione è raggiungere quei compagni e insieme a loro cercare il modo per dare una nuova rappresentanza alle fasce più deboli della società, a chi da solo non ce la fa, alle ragazze e ai ragazzi che desiderano costruire una società che liberi la loro energia. Mi fermo qui. E vado a riconnettermi con il mio popolo».
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