Veneto Strade batte cassa servono almeno 30 milioni

VENEZIA. Altro che disagi estivi e traffico a rilento per le asfaltature. Se Veneto Strade potrà contare quest’anno solo su 25 milioni di euro (rispetto al budget minimale che il Cda, guidato da dal presidente Roberto Turri e dall’ad Silvano Vernizzi quantifica in 30 milioni), non potrà bandire, per i 1127 chilometri che gestisce in pianura, nessuna gara sulla parte di rete viaria più deteriorata e non avrà nemmeno la possibilità di garantire la sostituzione dei giunti sui ponti e sui cavalcavia. Così pure non saranno garantiti gli interventi di rifacimento e di ripasso dellla segnaletica orizzontale. A rischio sono pure le operazioni di sfalcio.
Ma la provincia di Belluno (932 chilometri in gestione, di cui 542 ex Anas e 390 di strade provinciali storiche) rischia pure una “figuraccia” nell’ambiente sportivo in vista della tappa del Giro d’Italia Alpago-Corvara, in programma sabato 21 maggio. Se il budget non verrà implementato, «la società dovrà inevitabilmente segnalare all’organizzazione del Giro d’Italia l’impossibilità di poter garantire adeguate riasfaltature sulle tratte oggetto di “tappa” e non è ecluso che gli organizzatori optino per una modifica del tragitto che escluda gli attraversamenti nel Bellunese, con evidente danno d’immagine e all’indotto» Senza dimenticare che non ci sarà un euro per la manutenzione di 61 gallerie e 364 ponti superiori ai sei metri.
Questi temi saranno al vaglio, martedì 5 aprile, a partire dalle 10.30, del Consiglio regionale straordinario, convocato su richiesta di 18 consiglieri di minoranza (Lista Tosi, M5S, Pd, Moretti Presidente).
Il problema principale, così come anticipato nell’assemblea dei soci di Veneto Strade, che si è svolta l’11 marzo, è rappresentanto dalla crescente carenza di risorse. Sul versante della riduzione dei trasferimenti da parte delle Province, fra il 2010 e il 2015 si è verificato un taglio del 46%: dai 31,4 milioni di euro del 2010 ai 16,9 milioni di euro del 2015. In particolare sono venuti a mancare i quattrini della Provincia di Belluno, che si è vista costretta a operare una riduzione dei trasferimenti del 53% (da 15 milioni a 7,1). E nel 2016 i soldi in arrivo dalle Province dovrebbero ulteriormente ridursi a 12 milioni, con una decurtazione che potrebbe arrivare al 61,8%.
Nel cda del 19 febbraio scorso è stata fissata in 30 milioni di euro la cifra necessaria per poter garantire la gestione minimale delle attività di manutenzione della rete ex Anas. Con il bilancio di previsione la Regione Veneto ha fissato il suo impegno in 18 milioni. Va da sè che le Province dovrebbero stanziare i 12 rimanenti, ma l’impegno resta in bilico, visto che la scadenza di approvazione dei bilanci preventivi è stata differita al 31 luglio. Sulle cifre pesa inoltre il fatto che la Regione, per aumentare il suo contributo da 13 a 18 milioni di euro, ha decurtato di cinque milioni la dotazione assegnata alle Province per l’esercizio delle funzioni delegate. E adesso le Province fanno sapere che potranno stanziare al massimo 7 milioni di euro. All’appuntamento Veneto Strade si presenterà esibendo un taglio del personale di 28 unità rispetto al 2010 e una riduzione del costo degli stipendi di 1,7 milioni di euro.
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