Vitalizi, 244 assegni staccati dalla Regione Veneto: ecco tutti i nomi e gli importi netti

Dai 4.259 euro netti mensili pagati ad Adami ai poco più di mille che spettano ai consiglieri eletti per periodi molto più brevi
L'aula del Consiglio regionale
L'aula del Consiglio regionale

VENEZIA. Primo nell’ordine alfabetico e primo pure per l’importo della “pensione”. È stato pagato infatti a Francesco Adami, ex sindaco democristiano di Montebelluna, già consigliere e assessore nelle giunte venete a cavallo tra Prima e Seconda Repubblica, il vitalizio mensile più elevato (4.259,16 euro netti) tra i 187 che sono stati erogati nel 2020 agli ex inquilini di Palazzo Ferro Fini.

In realtà i mandati liquidati assommano a 244 e comprendono anche gli assegni di reversibilità pagati alle vedove e ai vedovi dei consiglieri prematuramente scomparsi. Oltre ai trattamenti previdenziali entrati in vigore, ai sensi della legge regionale 42 del 23 dicembre 2014, a partire dalla decima legislatura (ne gode ad esempio il leghista Franco Gidoni, con 1.122, 43 che ha fatto parte dell’assemblea dal 2015 al 2020 dopo aver lavorato, dal 2008 al 2013, nell’assemblea di Montecitorio).

Tornando ai vitalizi, alle spalle di Adami, troviamo il venetista Ettore Beggiato (4.248,31), vicentino di Campiglia dei Berici, consigliere regionale dal 1985 al 2000 e assessore ai Veneti nel mondo dal 1993 al 1995, oggi direttore editoriale del sito Serenissima News e tifoso nerazzurro.

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Superano il tetto dei quattromila euro netti (4.237,52) anche il veneziano Bruno Canella, che ha avuto una lunga militanza prima nel Movimento sociale Italiano e poi in Alleanza Nazionale, accomodandosi sulla poltrona di vicepresidente ai tempi della prima giunta Galan (1995-2000), e il vicentino Gaetano Fontana, assessore Dc nella giunta guidata da Franco Frigo (dal novembre 1992 al maggio 1993) e poi nella prima giunta Galan (in quota Cdu, prima di approdare in Forza Italia). La stessa cifra di 4.237,52 viene accreditata anche al rodigino Giulio Veronese, uno dei componenti della giunta Tomelleri (monocolore Dc) eletta nel 1970.


E ancora Fabrizio Comencini (4.219,82 euro), che è stato eletto nel 1985 con il Msi e poi rieletto nel 1990 e nel 1995 con la Lega, prima di fondare la Liga Veneta Repubblica nel 1998; il succitato Franco Frigo (4.081,03 euro), eletto nel 1990 con la Dc e poi rieletto nel 2000 con la Lista Cacciari prima di aderire alla Margherita; Cesare Campa (4.077,75 euro), consigliere regionale di Forza Italia fra il 1995 e il 2005.


Da qualche mese incassa il vitalizio anche Massimo Giorgetti (4.071,10 euro), eletto in consiglio regionale per la prima volta nel 1995 con An e poi sempre presente al Ferro Fini fino all’anno scorso, vestendo anche i panni di assessore dal 2000 al 2015 e poi di vicepresidente dell’assemblea.

Transitando in Forza Italia per approdare infine a Fratelli d’Italia. Innumerevoli, nell’elenco dei beneficiari del vitalizio,i nomi illustri della storia politica veneta: da Massimo cacciari (1.718,23 euro) a Giorgio Carollo (3.854,89), da Gian Paolo Gobbo (3.088,08) a Margherita Miotto (3.768,45); da Franco Rocchetta (2.439,27) a Flavio Zanonato (1.750,61). —




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