Vitalizi ai parlamentari: in Veneto un assegno da 4,5 milioni l’anno

PADOVA. C’è il vitalizio d’oro di Carlo Fracanzani, accanto a quello di Massimo D’Alema: 5.400 euro al mese per l’ex ministro Dc che si dimise il 27 luglio 1990 con altri 4 colleghi dal governo Andreotti in segno di protesta contro la legge Mammì sull’editoria. E 5.200 euro riceve ogni mese l’ex presidente del consiglio, «rottamato» da Renzi e oggi grande sponsor di Gianni Cuperlo nella sfida alla segreteria del Pd. Il settimanale l’Espresso nel numero in edicola da ieri, dedica un ampio servizio speciale ai vitalizi dei parlamentari decurtati nel 2012 dopo la battaglia «anticasta» lanciata dall’opinione pubblica: il colpo di grazia l’ha dato Mario Monti con la spending review. Un colpo di accetta ai privilegi: ora la pensione-vitalizio scatta quando si compie 65 anni ed è legata completamente al sistema contributivo. Ecco perché nella tabella che pubblichiamo in questa pagina tra gli altri non compare, ad esempio, Maurizio Fistarol, 56 anni: il deputato bellunese non rieletto nel 2013 dovrà attendere almeno un paio anni perché ha più di una legislatura alle spalle e quindi incasserà il bonus a 60 anni.
Tirate le somme, i vitalizi dei parlamentari veneti costano oltre 321 mila euro al mese, che diventano 4,5 milioni di euro l’anno per le casse di Camera e Senato. Nell’elenco emerge il ritratto della I e della II Repubblica: c’è chi ha fatto la storia dell’Italia come Tina Anselmi e chi è entrato in parlamento per evitare il carcere negli anni di piombo come Toni Negri, candidato dai radicali e poi «esule» a Parigi: il teorico di Autonomia Operaia riceve ogni mese un assegno di 2 mila euro per i suoi 5 anni alla Camera dei deputati. E l’ex ministro e sociologa Laura Balbo invece arriva a 2900 euro.
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