Zuccato nel mirino di consumatori e Cgil

Il capo di Confindustria Veneto indagato: «Serve un ripensamento». Silenzio dei colleghi imprenditori

PADOVA. Preferiscono non commentare. I rappresentanti delle territoriali di Confindustria, all'indomani dell'avviso di garanzia al presidente degli industriali veneti Roberto Zuccato, attendono che la magistratura faccia chiarezza sulla vicenda della Banca Popolare di Vicenza. L'imprenditore vicentino risulta infatti iscritto nel registrato degli indagati per ostacolo alla vigilanza e aggiotaggio nell'ambito dell'indagine della magistratura vicentina, che ha messo sotto la lente l'operato della banca tra il 2012 e il 2014. Nel mirino della procura di Vicenza, coordinata da Antonio Cappelleri, sono finiti indagati anche Franco Miranda, già presidente degli artigiani vicentini, e un funzionario incaricato di stendere i bilanci, Massimiliano Pellegrini. Il presidente degli industriali veneti si è subito messo a disposizione della magistratura vicentina per chiarire la propria posizione: «Ignoro i motivi del mio coinvolgimento, ma sono certo di poter dimostrare la mia completa estraneità, avendo sempre ricoperto il mio ruolo con correttezza e trasparenza», ha dichiarato Zuccato. Assieme ai tre indagati recenti ci sono l'ex presidente Gianni Zonin, che verrà sentito nei prossimi giorni, e altri cinque manager della popolare di Vicenza. «Va tutto bene se questo non rallenta le indagini, che si stanno allargando a dismisura: a noi interessa che alla fine si arrivi a una conclusione, non vorrei che da qui a qualche anno ci trovassimo con tante ipotesi e zero risultati - ha commentato Luigi Ugone, presidente dell'associazione "Noi che credevamo nella Popolare di Vicenza" - Non sappiamo poi ancora nulla circa la destinazione degli Npl della banca, vogliamo saperlo. A noi questo interessa, che in Veneto ci fosse qualcuno che faceva l'imprenditore con il "lavoro" degli altri non è una novità». Chiarezza sulle responsabilità la chiede anche il coordinamento don Torta. «Avevamo sempre invitato i rappresentanti di Confindustria e degli artigiani alle nostre riunioni, ma non si sono mai presentati, non ci hanno mai preso in considerazione - ha dichiarato Patrizio Miatello, portavoce dell'associazione - Abbiamo un migliaio di aziende nel coordinamento che stanno soffrendo, la magistratura faccia il suo corso per individuare i colpevoli». Per la Cgil del Veneto è giunto finalmente il momento di «fare chiarezza sulle responsabilità di quanto accaduto nella Popolare di Vicenza». «Il sistema delle popolari nella nostra regione era caratterizzato da elementi di scarsa trasparenza - ha commentato Elena Di Gregorio, segretario della Cgil Veneto - Pensiamo che sia necessario un serio e rigoroso ripensamento da parte del sistema imprenditoriale veneto, che in questi anni ha contribuito in maniera significativa a questo meccanismo di relazioni che ha caratterizzato il credito». Per il sindacato il risultato è «la situazione drammatica dei piccoli risparmiatori, la tenuta occupazionale del settore bancario, tutte vittime delle responsabilità del management».

Nicola Brillo

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