Battaglia, l’uomo della “Sportività”
Allo storico presidente della Canottieri consegnato il premio del Cenacolo
SELVAZZANO. Le luci calde, soffuse e diffuse delle grandi sale al piano superiore del Golf club La Montecchia hanno fatto da cornice, qualche sera fa, alla cena del premio “Sportività” organizzato dall’associazione Il Cenacolo. Un appuntamento biennale che quest’anno ha voluto insignire Giampietro Battaglia, presidente della Canottieri dal 2005 fino a qualche mese fa, quando ha passato la mano ad Andrea Massaggia. In un salone strapieno si sono riuniti associati, famigliari e spettatori di un evento squisitamente cittadino, accolto dal festeggiato con grande humor e visibile emozione. A fare gli onori di casa il presidente Sergio Melai e la luminosa moglie Marisa Galuppo, in un’atmosfera gioiosa e cordiale tipica dei pranzi di Natale meglio riusciti.
«Il premio “Sportività”», ha ricordato Melai, «è uno dei due premi della nostra associazione: “Michelangelo” per gli atleti, dirigenti o tecnici; “Sportività” a chi abbia appunto le caratteristiche della sportività. È assegnato dal Cenacolo alla persona, associazione o ente sportivo che abbia particolarmente dedicato la sua attività al fair play, all’educazione e alla formazione degli sportivi padovani. La scelta di Piero Battaglia è stata motivata dal suo impegno come dirigente della Canottieri, anni durante i quali ha saputo diffondere questi princìpi etici. Lui è certamente persona che gode della capacità di interpretare lo sport come strumento per migliorare la persona che lo pratica».
Con visibile grande emozione, Battaglia ha esordito con una buona dose di ironia: «Quando ho ricevuto questa notizia quasi non ci credevo. Per me è un grande onore ricevere il premio “Sportività”, anche se penso che a Padova ci siano persone che meritino questo premio molto più di me, ma può darsi che nel mio caso ci sia una questione d’urgenza, perché gli altri sono molto più giovani».
Battaglia ha ricordato l’ingresso in Canottieri, nel 1968 a 36 anni, il primo incarico nel direttivo nel 1990 e il ruolo da presidente dal 2005. Non poteva mancare il racconto della notte in cui l’alluvione si mangiò l’impianto, nel novembre del 2010: «Siamo stati lì in sede col prefetto e il sindaco fino all’una di notte, l’argine ha rotto alle tre. Sono ricordi che vorrei cancellare dalla mia mente. Avevamo solo voglia di buttare via le chiavi e costruire la Canottieri da un’altra parte e non in quell’area golenale».
Ad accompagnarlo, durante la serata celebrativa, alcuni degli atleti: la due-volte campionessa del mondo 2017 Asja Maregotto, il campione, ingegnere e ricercatore Simone Martini e il loro allenatore Alberto Rigato, presentato come “uno che ha 35 mondiali in carriera, con un totale di 13 medaglie d’oro, 12 argenti e 10 bronzi».
A margine dell’evento, Battaglia ha confidato: «La Canottieri è una gloriosa società sportiva, ma ha dei bilanci molto risicati. È difficile far quadrare queste esigenze, tra il pareggio del bilancio e il sostegno delle attività agonistiche ad alto livello. Questo è per noi motivo di orgoglio: essere riusciti a mantenere la tradizione e presentare ai giovani una possibilità di accesso allo sport a costi molto contenuti. Sono questi i problemi delle famiglie oggi, e avviare un giovane a uno sport ha a volte costi proibitivi. Nonostante le difficoltà, noi cerchiamo di aiutarli chiedendo cifre molto piccole agli agonisti».
Intermezzo della serata, a cui erano presenti anche il sindaco Giordani e l’assessore Bonavina, la presentazione del libro sui 70 anni del Petrarca Rugby.
Cristina Chinello
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DELLA PREMIAZIONE
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