Colpi e spettacolo Indian Wells non delude mai

Ininfluenti le assenze di Federer e Sharapova Nel deserto californiano Zverev tra i protagonisti
Di Claudio Giua
epa05215268 Alexander Zverev from Germany in action against Rafael Nadal from Spain during their fourth round match at the BNP Paribas Open tennis tournament in Indian Wells, California, USA, 16 March 2016. EPA/DANIEL MURPHY
epa05215268 Alexander Zverev from Germany in action against Rafael Nadal from Spain during their fourth round match at the BNP Paribas Open tennis tournament in Indian Wells, California, USA, 16 March 2016. EPA/DANIEL MURPHY

di CLAUDIO GIUA

Entrambi, il più master degli Atp Master 1.000 e il più premier dei Wta Premier Event, correvano quest’anno il rischio d’essere archiviati come edizioni minori rispetto al recente passato, meno simili agli Slam di quanto pretende il miliardario Larry Ellison, boss di Oracle e padrone assoluto di Indian Wells. Colpa delle assenze: quella prevista di Roger Federer e quella, inattesa e clamorosa, di Maria Sharapova.

Della prima assenza, dovuta a un problema fisico, c’è poco da dire: a noi italiani potrebbe perfino venire utile l’anticipo di sosta a cui è stato costretto lo svizzero, che a dicembre aveva annunciato i propri forfait a Miami, Montecarlo, Madrid e Roma e adesso potrebbe cambiare programma e partecipare agli Internazionali.

Sulla russa è stato sentenziato di tutto una volta resa nota la sua positività ai controlli antidoping in Australia. Mi limito a sottolineare la pelosa soddisfazione di alcuni commentatori ipocriticamente colpiti dal fatto che anche nel tennis qualcuno faccia uso di sostanze che dovrebbero restare negli armadi degli ospedali.

Invece, nonostante le polemiche, le paure e le assenze, il torneo del deserto californiano ha regalato buon tennis, parecchi colpi di scena (a cominciare dalla fulminea eliminazione della testa di serie numero 2 Andy Murray) e un benefico equilibrio di forze. Soprattutto, si è fatto prepotentemente avanti un giovanissimo di cui sentiremo parlare. È il tedesco classe 1997 “Sasha” Zverev, registrato all’anagrafe di Amburgo con stesso nome del padre, Alexander, tra i più forti tennisti sovietici degli anni ’80.

Il fratello Misha, di 10 anni più vecchio, oggi protagonista a livello Challenger, approdò ai quarti di finale degli Internazionali Bnl d’Italia 2009, dove perse con onore per mano di Federer.

Alto e magrissimo, 86 chili per 198 centimetri, il ragazzino Zverev ha eliminato in tre set l’esperto croato Ivan Dodig e la testa di serie 23, il bulgaro Grigor Dimitrov, e in due set (6-2 6-2) il numero 19 al mondo Gilles Simon. Negli ottavi di finale, Sasha ha a lungo zittito, tra servizi esplosivi e ottimi tocchi di diritto, l’angolo di Rafa Nadal, che ha temuto un’altra uscita anzitempo dal tabellone. Il match, finito per 6-7 6-0 7-5, ha segnalato al grande pubblico che c’è qualcun altro, oltre a Kyrgios, Thiem e Coric, in grado di subentrare presto alla generazione dei quasi trentenni dominatori del circuito.

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