Dimarco e Lautaro non bastano L’Inter viene fermata dalla Samp

genova
Manca il colpo del ko all’Inter, sprecano troppo i nerazzurri al Ferraris e finisce 2-2 contro la Sampdoria.
L’Inter è sul pezzo e al primo affondo mette la freccia con la forza della punizione dal limite di Dimarco: la sassata di sinistro del numero 32 è un missile che finisce la corsa all'incrocio dei pali. L’Inter punge con Lautaro (il portiere doriano respinge) ma deve arrendersi al 33’ quando c’è il traffico dell'ora di punta davanti ad Handanovic. Dal calcio d’angolo, ci provano un po’ tutti: l’ultimo tentativo è del giapponese Yoshida, il suo tiro viene sporcato da Dzeko e l’estremo difensore nerazzurro nulla può fare. Qui si capisce che questa Inter ha coraggio e personalità, non fa un passo indietro ma cento in avanti per tornare sulla corsia di sorpasso. Decolla Skriniar di testa al 41’ ma la sua girata sfiora la traversa, poi al 44'’ il tocco ravvicinato di Lautaro sul magistrale cross di Barella dalla destra merita un applauso extra: 2-1 con un’azione capolavoro. Un'opera d'arte però è anche il pareggio della Sampdoria quando la ripresa è iniziata da due minuti con la giocata pregevole di Bereszynski dalla sinistra: il cross viene raccolto da Audero, il suo sinistro al volo finisce alle spalle dell'incolpevole Handanovic.
L’Inter non va in tilt ma organizza subito la replica per il tris: prima il tiro cross di Perisic non viene deviato per una questione di millimetri da Dzeko con la porta spalancata (7’), poi Adrien Silva salva miracolosamente in recupero su Lautaro lanciato a rete (8’), infine all’ 11 Calhanoglu si trova un’autostrada davanti: il suo rasoterra finisce a lato di pochissimo.
La Sampdoria però ha il merito di restare sempre col baricentro alto, soffre ma riesce a ripartire per il contropiede. Come quello di Caputo al 30’, si sovrappone Damsgaard: il suo diagonale supera Handanovic ma non D’Ambrosio che salva sulla linea di porta. Scende il sipario, è un pareggio che comunque può rallegrare tutti. —
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