Due milioni e mezzo con i playoff

Il finale di stagione ha regalato al Padova un ulteriore bonus economico
MOMENTI DA PLAYOFF Al centro Ardemagni saluta in lacrime i tifosi padovani dopo la finale di Novara. Sotto la curva in festa contro il Varese e la caccia al biglietto per la gara interna con il Novara
MOMENTI DA PLAYOFF Al centro Ardemagni saluta in lacrime i tifosi padovani dopo la finale di Novara. Sotto la curva in festa contro il Varese e la caccia al biglietto per la gara interna con il Novara
 
VERONA
. Non saranno i trenta milioni di euro piovuti in caso di serie A ma i playoff, oltre ad una grande amarezza, hanno lasciato in dote un tesoretto mica da ridere. Quasi due milioni e mezzo di euro, tra incassi, mutualità, diritti tv e merchandising, che Cestaro è pronto a reinvestire sul mercato. Oltre a un brand che adesso «tira» come non mai.
BOTTEGHINO.
Se l'incasso stagionale medio, per i paganti, si è aggirato come di consueto attorno ai 30mila euro a partita, per i playoff si è quasi decuplicato. E così sono risultati una bella scocciatura i dettami della Lega che impongono di suddividere i ricavi del botteghino degli spareggi tra le due società (45 per cento a testa) lasciando il 10 per cento alla stessa Lega. Per le due partite casalinghe il Padova ha quindi incassato 62469,45 euro nella semifinale contro il Varese e la bellezza di 148584,69 euro contro il Novara (quando si raggiunse il totale record di 330mila euro). A questi vanno aggiunti i ricavi minori (per via della ridotta capienza degli stadi) per le due sfide in trasferta, 58181,58 euro all'Ossola e 73575 al Piola. In totale, quindi, la società biancoscudata per le sole gare playoff ha guadagnato 342.775 euro.
MUTUALITA' E TV
. Il contratto collettivo con le tv non prevedeva un bonus in caso di playoff. E' ancora presto, quindi, per avere dati precisi ma una stima più che attendibile la si può fare. Il Padova, rispetto alla scorsa stagione, potrebbe incassare fino a 2 milioni di euro in più di mutualità. Il tutto sia grazie al nuovo accordo con la serie A e con Sky che porterà benefici nelle casse di ogni società. Sia perché il 25% della mutualità si calcola in base al risultato dell'ultima stagione. E i biancoscudati, dopo aver sfiorato la C 12 mesi fa, con l'ultima finale playoff guardano tutti dall'alto.
MERCHANDISING
. Qui siamo sull'ordine di poche migliaia di euro ma significative. Non tanto per i 3-4 sponsor che hanno sborsato un piccolo credito per i playoff («nulla in confronto a quel che sarebbe successo in caso di serie A» si rammarica Potti) quanto per il merchandising. Nei soli primi venti giorni di giugno il Padova ha fatturato 9500 euro tra gadget e materiale tecnico venduti on line, allo stadio e nei negozi. Il doppio rispetto a maggio, quasi dieci volte tanto andando a vedere i dati dei primi mesi dell'anno. «Non è una voce significativa per il bilancio - continua Potti - in fin dei conti guadagniamo il 4-5% di quanto incassiamo, per scelta di Cestaro che ha voluto stracciare i prezzi. Quel che è risalta, alla fine di questa stagione incredibile, è la grande crescita del nostro brand».
BRAND
. Non è quantificabile, ma è indubbio: il valore del marchio «Padova» si è alzato notevolmente. 23mila sugli spalti per l'ultima gara, titoli e servizi su media nazionali, proseguiti anche a fine campionato con la vicenda di mercato El Shaarawy-Milan, che ha sbattuto il Faraone in prima pagina sempre in maglia biancoscudata. «Se a inizio stagione avevamo quantificato 1000 ore di tv dedicate al Padova, solo per i playoff credo ne siano arrivate altre 500», gongola Potti. Il Calcio Padova adesso «tira» ed è da qui che si riparte per la nuova stagione. «L'obiettivo è che la città si identifichi sempre più nel nostro brand e nella sua squadra di calcio - continua il direttore della comunicazione - Ecco perché la prossima campagna abbonamenti si concentrerà su questo, con l'obiettivo di fidelizzare almeno una piccola parte dell'onda di tifosi che ci ha seguito per le ultime sfide. Sperando di toccare i 5000 abbonati».

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