Guidolin-ter da allenatore a supervisore

Il tecnico di Castelfranco cambia di nuovo ruolo seguirà i club di Pozzo: Udinese, Watford, Granada
Roma, 27.11.12, stadio Olimpico, Serie A 14a giornata, Lazio-Udinese (3-0) - Nella foto: Francesco Guidolin
Roma, 27.11.12, stadio Olimpico, Serie A 14a giornata, Lazio-Udinese (3-0) - Nella foto: Francesco Guidolin

UDINE. «Ho ritenuto giusto passare il testimone, ma sono felice di rimanere qui e pensare a un nuova sfida in un nuovo ruolo. Questo è un bel giorno, anche se lo dico con un velo di tristezza. Per me comincia un’avventura diversa che mi rende felice». Francesco Guidolin (59 anni, 555 panchine in serie A) motiva così la sua decisione di lasciare la panchina dell’Udinese. E inizia la sua terza vita profesionale dopo quella di calciatore e allenatore. Dopo 5 anni straordinari alla guida dei friulani, infatti, il tecnico di Castelfranco Veneto ha deciso di dire basta. Si occuperà della supervisione tecnica delle tre squadre della famiglia Pozzo (Udinese, Watford e Granada). «Si chiude oggi la mia carriera di allenatore? Mai dire mai. Oggi comincia una nuova fase della mia vita e desidero solo essere utile alla mia società» ha spiegato Guidolin in conferenza stampa. «Poter appartenere ancora a questi colori era la cosa che più desideravo. Questa è una mia scelta, ponderata e ragionata, nessuno mi ha mai messo in discussione». Chi lo sostituirà non avrà un compito facile (Del Neri e Maran in pole), reggere il confronto con un allenatore come Guidolin (che iniziò ad allenare nel 1986 al Giorgione, per poi passare al Treviso, Vicenza, Palermo, Bologna) non sarà semplice per nessuno, ma l’ormai ex tecnico bianconero spiega di aver «già dato le indicazioni alla società in merito al mio erede. Cercherò di rendere la vita il più semplice possibile a chi mi succederà comportandomi con grande lealtà e con il desiderio di fare il bene dell’Udinese. Mi è sembrato giusto fare questo passo perché ho tanti anni e tante panchine sulle spalle. Mi piace pensare a qualcosa di diverso per rinnovare le motivazioni personali. Per quattro dei cinque anni in cui ho lavorato qui la squadra ha lottato per i posti di vertice» ha proseguito Guidolin. «Questa è stata la prima stagione in cui l’Udinese è incappata in un campionato non scintillante e ho toccato con mano un sentimento diverso». A proposito delle migliori pagine scritte insieme ai suoi giocatori, Guidolin ne individua alcune: «la vittoria nello spareggio per la qualificazione alla Coppa Uefa contro la Juventus nel 99/00 e l’ultima gara interna della stagione 2010/11 contro il Milan, quando conquistammo il punto che ci permise di raggiungere i preliminari di Champions. Ricorderò sempre la chiamata di Gasparin in cui l’allora direttore mi informarmava della possibilità di allenare di nuovo l’Udinese: è stato come ricevere una chiamata del Real Madrid. Il momento più triste? L’eliminazione contro lo Sporting Braga».

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