Jack, l’Audi con il pilota automatico

Nella Silicon Valley con un’A7 concept: 900 chilometri senza conducente. Presto nei modelli di serie
Di Marco Scafati
Audi A7 Sportback piloted driving concept
Audi A7 Sportback piloted driving concept

L’hanno chiamata Jack. Ma il tipico nome americano non inganni, perché questa è un’auto molto tedesca. E molto speciale, visto che per muoversi non ha bisogno di un pilota. Jack non è altro che l’affettuoso nomignolo affibbiato alla nuova Audi A7 Concept, capace di un’impresa che apre la strada alle auto del futuro: guidare autonomamente per quasi 900 chilometri, senza bisogno del conducente.

Proprio questo ha fatto il prototipo della casa dei Quattro Anelli, con a bordo equipaggi di giornalisti che si alternavano per testimoniare lo stato dell’arte di una tecnologia che in un futuro non troppo lontano dovrebbe trovare degli sbocchi commerciali: dalla culla della tecnologia, la Silicon Valley, fino a quella del divertimento, Las Vegas. Che non a caso ospita ogni anno, proprio in questo periodo, il Consumer electronic show, ovvero la fiera dei più moderni ritrovati elettronici, applicati all’auto ma non solo.

La A7 Concept proprio qui ha fatto il suo ingresso trionfale, dopo essersi disimpegnata in un test drive che ha messo a dura prova il lavoro degli ingegneri, i quali hanno messo a punto un sistema di assistenza alla guida che si sostituisce al conducente fino alla velocità di 110 orari, poi com’è normale ripassa la palla a chi è al volante. Il tragitto non è stato un semplice “incolonnamento”, come si potrebbe pensare, bensì un vero e proprio alternarsi di situazioni di traffico normale: la vettura ha frenato e accelerato autonomamente, cambiando corsia e sorpassando quando ce n’è stato bisogno, sempre modulando la propria velocità su quella dei veicoli vicini e stando attenta a evitare ostacoli, rispettando i limiti di velocità.

Il tutto è stato possibile grazie a un computer che gestisce le informazioni provenienti da diversi tipi di strumenti: le parti anteriore e posteriore dell’auto sono controllate da sensori a lungo raggio per il controllo “adattivo” della velocità. C’è poi l’Audi side assist, che aiuta a cambiare corsia in sicurezza: il sistema utilizza due sensori radar installati sul paraurti posteriore. A velocità superiori ai 30 km/h, questi monitorano il traffico da 70 metri dietro il veicolo fino all’area laterale, incluso il “punto cieco”. Non mancano, inoltre, una serie di telecamere tridimensionali e diversi scanner laser, che riconoscono oggetti e ostacoli intorno alla vettura, sia fermi sia in movimento.

Insomma, la tecnologia per l’auto che si guida da sola è pronta. E anche l’Audi farà parte di quei costruttori “pionieri” che la introdurranno sul mercato. Il quando dipende solo dai costi, e dalla stesura di una normativa legale comune ai diversi paesi, che regolamenti l’utilizzo di auto del genere.

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