La folle idea di Carla Andare avanti correndo all’indietro

Caregnato, 54 anni di Albignasego, è la nuova campionessa italiana di campestre. In pista suoi i titoli degli 800 e 1.500
Di Gianni Biasetto

PADOVA. È padovana la regina del retrorunning. Dopo aver corso per quasi trent'anni in avanti Carla Caregnato di Albignasego nel 2000 ha deciso di mettere la retromarcia. E da allora nella categoria Master di corsa all'indietro, una disciplina nata in America nel 1972 e arrivata in Europa grazie al gambero francese Christian Grollé, ha vinto tutto quello che c'era da vincere. Quattro ori ai Campionati del mondo del 2012 a Lleida, in Catalogna (Spagna), una miriade di maglie tricolori e per ultimo il successo nel Retro Challenge 2013 che si è da poco concluso. Un calendario di 22 gare tutte vinte dalla portacolori della società Retrorunning.eu di Albignasego.

Come mai ha deciso di andare controcorrente?

«Nel 2000 un amico mi ha portato a vedere una gara di corsa all'indietro su pista a Prato e da allora mi sono innamorata di questa disciplina. Quello stesso giorno volli provare ed ebbi subito una sensazione come quella della corsa in avanti. Poco dopo ho conosciuto Grollé che mi ha dato alcune dritte su come allenarmi e come interpretare le gare».

Il retrorunnig richiede una preparazione particolare?

«La resistenza la si acquisisce correndo in avanti, come fanno gli atleti che corrono normalmente in pista. La preparazione specifica sulla tecnica del retrorunning è un'altra cosa. Innanzitutto per motivi di sicurezza gli allenamenti vanno fatti in pista dove si possono prendere come punti di riferimento le corsie. Su strada sarebbe quasi impossibile a meno che non ci sia uno che ti affianca».

Dicono che sia una pratica sportiva che regala benefici fisici. È vero?

«Certamente. Intanto un'atleta che corre all'indietro deve tenere per forza di cose la schiena dritta altrimenti non riesce a vedere con la coda dell'occhio la direzione che deve prendere. In secondo luogo serve una grande concentrazione. È accertato che correre in questo modo sviluppa il senso dell'equilibrio e infonde nell'atleta sicurezza».

Lei finora ha dominato in Italia e all'estero. Cos'ha in programma per la stagione 2014?

«Le gare inizieranno a metà febbraio a Viareggio. La Toscana è la regione dove il retrorunning ha preso maggiormente piede. L'obiettivo principe sono i Mondiali che si terranno all'inizio di agosto a Chatillon-Saint Vincent in Valle d'Aosta. Andrò con una grossa responsabilità sulle spalle: quella di difendere i titoli iridati conquistati nei m 3000 e nei m 5000 e nelle staffette 4x100 e 4x400».

Se Carla Caregnato è la numero uno tra le donne che corrono all'indietro, in campo maschile un altro padovano fa spesso parlare di se. Si tratta di Luciano Morandin che il 20 ottobre scorso, sulla pista dello stadio Franceschini di Voltabarozzo, ha stabilito il nuovo record del mondo delle 24 ore di retrorunning con 83 chilometri.

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