La parabola triste del cigno di Utrecht

Van Basten: dopo l’addio al calcio giocato, quello da allenatore per lo stress

AMSTERDAM. L’addio al calcio a soli 30 anni per un infortunio alla caviglia, ora quello alla carriera di allenatore per non meglio precisati problemi fisici e mentali. La parabola sfortunata di Marco Van Basten si arricchisce di un altro capitolo. L’ex fuoriclasse del Milan, tre volte Pallone d’Oro, ha infatti annunciato ieri le sue dimissioni da allenatore dell’Az Alkmaar, compagine che milita nel massimo campionato olandese e fara il vice di Pastoor. Fare l’allenatore «sempre più spesso mi ha causato problemi fisici e mentali», ha spiegato Van Basten aggiungendo che preferisce lavorare lontano dalla ribalta. L’ex ct dell’Olanda è stato ingaggiato dall’Az questa stagione, ma dopo poche settimane ha chiesto e ottenuto un primo permesso per motivi di salute. Secondo i media olandesi l’ex fuoriclasse del Milan avrebbe avuto dei problemi cardiaci legati allo stress. Continuerà a a lavorare con i giovani dell’Az. Considerato tra i più forti giocatori della storia del calcio, il cigno di Utrecht fu costretto al ritiro a soli 30 anni a causa dei ripetuti infortuni alle fagili caviglie. Una carriera straordinaria e vincente, ma costellata dagli infortuni. Dopo l’esordio giovanissimo a 17 anni nell’Ajax nel 1982 al posto del mitico Johann Crujiff, già nel 1986 inizia ad avere i primi guai fisici: si ammala prima di epatite virale e poi è costretto e restare fuori tre mesi per un infortunio alla caviglia destra. Nonostante gli infortuni, con i lancieri fa in tempo a vincere tre campionati olandesi, altrettante coppe d’Olanda e una Coppa delle Coppe. Nel 1987 arriva al Milan, e subito un nuovo stop: l’altra caviglia inizia a dargli problemi. Si opera nuovamente e resta inattivo 6 mesi. Al suo ritorno in campo trascina a suon di gol il Milan di Sacchi allo scudetto. Il 1988 è l’anno d’oro di Van Basten, con la vittoria nella Coppa dei Campioni e il trionfo agli Europei con l’Olanda nella finale contro l’Unione Sovietica in cui segnò uno dei gol più belli di tutta la storia del calcio. In quell’anno arriva anche il secondo Pallone d’Oro. Nell’estate del 1995 il ritiro da calciatore. Nel 2004 diventa ct dell’Olanda, che guida ai Mondiali del 2006 Poi, nel 2009 accetta la chiamata dell’Az.

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