Meoni, dalle Coppe Cev ai coni gelato

PADOVA. «Il futuro? Proprio perché è futuro non si sa mai quello che potrà succedere. Non so se tornerò a giocare, quello che so è che nel presente c’è la mia attività di gelataio, che affronto con lo stesso entusiasmo e le stesse motivazioni che avevo quando, ventenne, mi affacciavo nel volley che conta». Marco Meoni di anni ne ha 41 (ne compirà 42 il prossimo 25 maggio) e, come sempre, ama sorprendere, allo stesso modo in cui sorprendeva tutti quando alzava il pallone sotto rete. Perché oggi “Meo”, che si è appena lasciato alle spalle il suo ritorno agonistico, giocando da gennaio ad aprile a Piacenza e tornando a calcare i campi della massima serie dopo più di un anno di inattività, è totalmente concentrato sul bar che gestisce a Porto Recanati. «Un’avventura nata ai tempi in cui ero in forza a Macerata. Ho ricevuto da amici la proposta di aprire una gelateria a Porto Recanati, quello che ancora adesso si chiama “Bar Giorgio”, dal nome del mio socio. All’epoca era un investimento, seguivo il locale occupandomi più che altro della parte amministrativa, anche grazie all’aiuto di mia moglie Elisa, che è consulente aziendale. Oggi invece questo è un lavoro che mi appassiona e che riesce a coinvolgere, nei mesi estivi, anche 23-24 dipendenti. Seguo corsi su corsi per fare il gelato e posso dire che è una soddisfazione enorme vedere che a piccoli e grandi piace qualcosa che ho creato con le mie mani. In fondo, per certi aspetti, le gioie che regali sono simili a quelle che dai ai tifosi giocando a pallavolo», racconta il padovano Meoni, la cui carriera stellare contempla anche la Champions League vinta proprio a Macerata nel 2002 e due Coppe Cev. «Anche questo lavoro non ha orari fissi, proprio come per gli atleti, e la dedizioni che riversi in quello che fai deve essere totale. Nei mesi più caldi arrivo a lavorare anche 12 ore al giorno». E siccome Marco non si accontenta, sta imparando anche a produrre cioccolata. «E’ una cosa ancora diversa dal gelato. Vado a lezione a Padova, dal bravissimo maestro cioccolataio della pasticceria “Dal Corso”, in zona San Carlo». (d.z.)
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