Pagnussato: «Ho sbagliato, ma due anni di stop sono assurdi»

«Mi scuso per il gesto, sicuramente ho sbagliato e me ne assumo le responsabilità. Ma non accetto di passare per un delinquente. Non ho ferito nessuno e due anni di squalifica sono assurdi». Alessandro Pagnussato, il 32enne attaccante del Ponte San Nicolò (Prima categoria) inibito fino al 23 febbraio 2015 per aver lanciato la coperta addosso all’arbitro Federico Modesto nella sfida di domenica con il Loreo, non ci sta. «Subito dopo l’espulsione sono rientrato negli spogliatoi e ho atteso un’ora e mezza per scusarmi con l’arbitro. Ma non ne ho avuto l’opportunità perché è scappato senza fermarsi. Posso dire che non aveva ematomi o cicatrici, anche perché è difficile ferire qualcuno con una coperta di pile». Alessandro, una laurea in Scienze della Pianificazione Urbanistica, Territoriale e Ambientale all’Università di Venezia, rischia di dover chiudere con il calcio. «Chiunque mi conosce sa che sono una persona corretta. A fine partita sono sempre il primo a salutare avversari e arbitro. Ho allenato per due anni gli Esordienti e i Giovanissimi del Sant’Ignazio, credo nei valori dello sport e non accetto di passare per un mostro. Specie per qualcosa che non ho fatto».
«È un episodio di violenza importante, tutte le componenti del calcio devono lavorare affinché fatti simili non si ripetano». Così Giacomo De Marchi, presidente della sezione Aia di Treviso, che ha aggiunto: «Il danno subìto dal nostro associato è stato fisico e morale, tanto da essersi poi rivolto al Pronto soccorso per poter essere visitato e medicato. E ciò gli ha impedito di portare a termine la partita».
Matteo Lunardi
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