Suicidio Cittadella butta via l’allungo

In vantaggio si fa raggiungere e superare dal Sudtirol
Di Diego Zilio
PRANDI - FOTO PIRAN - CITTADELLA -CITTADELLA - SUDTIROL chiaretti
PRANDI - FOTO PIRAN - CITTADELLA -CITTADELLA - SUDTIROL chiaretti

CITTADELLA. Partiamo dalla nota positiva, visto che è una sola e si fa presto a liquidarla: il Cittadella resta in vetta insieme all’Alessandra nonostante la sconfitta subita dal Sudtirol.

Il pareggio del Padova in casa dei piemontesi regala il primo posto agli uomini di Venturato, che hanno gli stessi punti dei rivali, ma devono cedere lo scettro di campioni d’inverno all’Alessandria in virtù della differenza reti (in questo caso non vale lo scontro diretto dello scorso 31 ottobre vinto dai granata). Stop. Per il resto, il diluvio del Tombolato lascia negli occhi più di un motivo di rammarico. Contro il Sudtirol di Giovannino Stroppa i granata durano un solo tempo. Nella ripresa si concretizza l’inatteso crollo, figlio di un evidente calo nella tensione mentale. Ecco così arrivare la seconda sconfitta casalinga consecutiva dopo quella con la FeralpiSalò. Un k.o. in rimonta che ha molti padri: da una difesa inedita che si è fatta sorprendere dalle rapide verticalizzazione altoatesine; alla condizione precaria dei giocatori della catena di sinistra, formata da Benedetti e Paolucci, non a caso entrambi costretti a uscire anzitempo; dall’esperimento Sgrigna in cabina di regia: il giocatore non ha perso palloni ma non ha nemmeno fatto il filtro necessario davanti alla retroguardia che solitamente offre Iori; alla scelta di Bonazzoli, subito mandato in campo accanto a Litteri, una decisione dettata anche dal terreno pesante, ma che non ha pagato, visto l’apporto limitato offerto alla manovra dal centravanti mantovano, mai servito dalle fasce per sfruttare le sue doti. E si arriva infine all’ingenuo rigore regalato nel finale da Salvi, che ha trattenuto Gliozzi facendosi espellere: Alfonso era già sul pallone, l’intervento, che ha portato al 2-3, era del tutto evitabile.

Chiaretti illude. Pronti via e il Citta è già in vantaggio. Gran parte del merito è di Chiaretti che, rientrato da meno di una settimana dalle vacanze in Brasile, mostra di essersi ricaricato a dovere. È lui a rubar palla sulla trequarti avversaria e a lanciare Schenetti sulla destra: il pallone messo in mezzo dal numero 7 granata è respinto in qualche modo dalla difesa e arriva proprio al fantasista carioca, che stoppa la sfera appena dentro l’area e di sinistro trafigge Miori. È il quarto gol stagionale per lui, il primo realizzato al Tombolato. Di fatto, però, la gara non si sblocca e di occasioni se ne vedono poche. Gli uomini di Venturato tengono bene il campo. La difesa, reparto sotto osservazione viste le contemporanee assenze di Scaglia e Pascali, nella prima frazione regge, con Cappelletti e De Leidi attenti e bravi ad accorciare. C’è una sola sbavatura, con Tulli che ruba il tempo a Salvi e s’infila in area, ma nel tentativo di dribblare Alfonso perde troppo tempo e permette al portiere di tornare fra i pali e deviare sulla traversa la successiva conclusione.

Il crollo. La ripresa è una fotocopia a parti invertite. Perché il Citta lascia la testa nello spogliatoio, mentre il Sudtirol spinge e passa. Dopo appena 45” è ancora Tulli a infilarsi indisturbato nella retroguardia di casa e a superare Alfonso in diagonale. Passano neanche 10 minuti ed è Kirillov a intrufolarsi sul centrosinistra, e a offrire a Cia il pallone che porta al sorpasso biancorosso. Ma pure in questo caso la domanda è sempre la stessa: dov’era la difesa granata?

La reazione c’è, per quanto blanda. Paolucci, al volo, su assist del vivace Litteri, trova il corner da cui poi giunge il 2-2 degli uomini di casa, siglato in mischia, dopo un furioso batti e ribatti, proprio dall’ex bomber della Ternana, al settimo sigillo stagionale.

Escono Benedetti e Paolucci, acciaccati, e Venturato sperimenta un 3-4-1-2 inusuale, con Minesso e Schenetti esterni.

C’è spazio ancora per un’azione pericolosa per parte, senza che Lora e Gliozzi trovino il bersaglio, ma la gara pare incanalarsi verso un pareggio in grado di accontentare entrambe le contendenti. Non è così: Salvi trattiene Gliozzi in area. Rigore trasformato dallo stesso attaccante. 2-3. Il Citta resta in vetta, ma c’è poco da festeggiare. E per una volta bisogna ringraziare i cugini del Padova.

Riproduzione riservata © Il Mattino di Padova