A Onè di Fonte c’è “Ibrido di Tea” dove Manuela Pivato crea magnifiche torte gluten free

TREVISO. Sofisticate decorazioni e prorompenti cascate di rose; perfette forme geometriche o romantiche fantasticherie. E tanta creatività, pazienza, dedizione. È questo il mondo di Manuela Pivato, che nel suo laboratorio di Onè di Fonte, ai piedi dei Colli Asolani, realizza torte davvero speciali. Non solo perché la sua passione più grande è decorarle con esemplare manualità, ma perché tutte le sue creazioni sono rigorosamente senza glutine. E anche perché la storia di Manuela non è proprio convenzionale. Cominciamo dall’inizio.
Economia domestica
«Quando mi sono laureata in Economia Aziendale» ricorda «nel mio papiro di laurea gli amici hanno dichiarato che avevo studiato economia domestica, perché era già nota a tutti la mia passione per la cucina e per la casa. Poi ho lavorato nell’impresa di famiglia e ho sposato Enrico, commercialista, e quando sono nate le nostre figlie ho lasciato il lavoro in azienda per dedicarmi solo alla famiglia, che ho potuto viziare con tutte le mie ricette, anche realizzando dolci per le occasioni speciali di parenti e amici, che me li richiedevano». Dedicarsi alla famiglia, per Manuela ha significato anche affrontare un piccolo problema: «Quando mio marito ha scoperto di essere celiaco, ho dovuto tradurre tutte le mie ricette in versione gluten free. Dopo le preoccupazioni e i necessari studi iniziali, non è stato affatto difficile realizzare una cucina saporita senza glutine. Allora veniva vissuta come una privazione dai più, mentre a casa nostra è da molti anni la norma, senza sacrificare il gusto». Intanto, le richieste di dolci e manicaretti da parte degli amici continuavano. «Sì, anche perché, una decina di anni fa, durante un viaggio a Londra ho conosciuto la pasticceria di Peggy Porschen. Ho visto le decorazioni di alcune torte in vetrina e ne sono stata letteralmente conquistata: poco tempo dopo ero lì a seguire un corso di cake design molto prima che si affermasse la moda con i programmi tv, che peraltro trovo un po’ fuorvianti. Ho frequentato tre corsi da Peggy Porschen e poi ne ho seguito alcuni a Genova, a Firenze, da Iginio Massari: ho studiato tanto e ho provato e riprovato dolci e decorazioni, sempre con la imprescindibile assenza di glutine. Continuavo a studiare per passione, ma già dovevo rifiutare le richieste di torte decorate da parte di persone che avevano saputo da conoscenti comuni di questa mia abilità. Quando un piccolo appartamento accanto a quello in cui viviamo è rimasto sfitto, ho cominciato a pensare che avrei potuto sfruttarlo come laboratorio e trasformare questa passione in una vera attività. Era il 2013, avevo quarant’anni e due figlie alla scuola primaria. Ma mio marito mi ha incoraggiata, e così è nato “Ibrido di Tea”, dal nome della rosa che più mi piace realizzare con lo zucchero».
In solitudine
Il laboratorio è ancora lì, nel miniappartamento accanto a quello dove Manuela vive con Enrico e le loro figlie, che ora hanno 18 e 16 anni: «Le norme igienico-sanitarie mi impongono di lavorarci da sola, quindi non posso aumentare la produzione, ma credo sia questa la mia dimensione. Gli ordini arrivano dai social, dal sito internet e ormai da un discreto passaparola. E grazie alla produzione solo su ordinazione e alla contiguità a casa posso seguire contemporaneamente la famiglia e i miei dolci, per i quali le decorazioni possono richiedere anche un paio di settimane di preparazione. Ma nei quali, oltre all’estetica, è sempre la qualità delle materie prime, l’attenzione alla non contaminazione con il glutine e la cura maniacale della ricetta ad essere protagonista». (ibridoditea.com). —
Riproduzione riservata © Il Mattino di Padova